Calcio

La Camera omaggia Mazzone: proiettato il docufilm sulla sua vita

Tra gli ospiti il figlio Massimo, l’ex presidente della Roma Rosella Sensi e diversi vecchi volti del Brescia come Gianluca Nani e Alessandro Calori, oltre a Edoardo Piovani
Carlo Mazzone, storico ex Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Carlo Mazzone, storico ex Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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L’aula dei Gruppi parlamentari della Camera ha vissuto oggi un pomeriggio speciale con la proiezione del docufilm «Come un padre – Carlo Mazzone, storia e storie di un calcio d’altri tempi». Tanti gli ospiti presenti, tra cui il figlio Massimo (a cui è stata consegnata la medaglia della Camera dei Deputati) e la famiglia Mazzone. In rappresentanza di quel Brescia passato alla storia, c’erano gli ex dirigenti Gianluca Nani, Edoardo Piovani, Cesare Zanibelli e l’ex rondinella Alessandro Calori. Mazzone però è sempre stato un pezzo di cuore della Roma e proprio per questo oggi, a rendergli omaggio, c’erano alcuni Roma Club di Camera e Senato e Rosella Sensi, presidente della società giallorossa come lo fu prima il papà Franco.

Il ricordo

«In una giornata speciale – ha detto Federico Mollicone, presidente della Commissione sport e cultura – celebriamo valori come passione, coraggio, identità, tutto ciò che Carlo Mazzone ha saputo esprimere dentro e fuori dal campo». «Pensare al mister, incontrare il figlio Massimo è un’emozione – ha detto Rosella Sensi – con papà alla Roma il contratto lo chiusero con una stretta di mano».

«Quella corsa sotto la curva atalantina al Rigamonti – ha ricordato Edoardo Piovani – la covava quasi da un anno, dagli insulti presi dopo il 3-0 dell’Atalanta su campo neutro a Reggio Emilia». «Io cercai di fermarlo, ma in realtà ridevo e non volevo» ha detto Cesare Zanibelli. «Nei giorni precedenti quella partita – il pensiero di Gianluca Nani – il mister era teso anche per l’arrivo di Guardiola, perché lui aveva speso la sua parola per Giunti. Tanto è vero che al primo incontro disse a Pep "io non ti volevo". Poi legarono tantissimo». «Mazzone avrebbe fatto qualsiasi cosa per uno dei suoi ragazzi – il ricordo di Calori – e trasmetteva dei valori che oggi vanno fatti riemergere».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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