Calcio

«Bruciai il faldone delle fideiussioni false», archiviato il provvedimento disciplinare per Cellino

Il patron del Brescia raccontò retroscena circa la sua gestione della Lega calcio risalente al 2006. I fatti caduti in prescrizione
Massimo Cellino intervistato dal giornalista di Report - Foto tratta da Fb
Massimo Cellino intervistato dal giornalista di Report - Foto tratta da Fb
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«Scesi in cortile, c'era un bidone di ferro, presi un po' di trielina e poi ci ficcai dentro il faldone delle fideiussioni false. Il giorno dopo, quando arrivò la Guardia di Finanza perquisirono tutto, ma il faldone non c'era più». Così Massimo Cellino raccontò al giornalista di Report Daniele Autieri alcuni retroscena circa la gestione della Lega calcio risalente al 2006. Racconti che ad aprile, quando l’intervista venne messa in onda, indussero la Procura Federale della Figc ad aprire un’indagine.

Il presidente del Brescia calcio è stato così sentito a proposito del suo ruolo di vice presidente della Lega di serie A. Un interrogatorio nel quale Cellino ha ritrattato e rettificato le dichiarazioni diffuse da Report, sostenendo che il dialogo avvenuto con Autieri non sarebbe stata una vera e propria intervista, ma una «interlocuzione privata», avvenuta in via confidenziale e a telecamere spente. L’interrogatorio, a differenza dell’intervista, ha poi escluso che siano stati bruciati dei documenti relativi a società calcistiche e che la Guardia di Finanza abbia avuto accesso alla sede della Lega.

Il provvedimento disciplinare è stato però archiviato in virtù del fatto che i fatti a cui si riferisce Cellino risalgono, come detto, all’estate del 2006 e quindi abbondantemente coperti da prescrizione (art. 40 del C.G.S. della Figc).

 

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