Calcio

Brescia, una marcia in più dalle seconde linee: Huard e Olzer mordono il freno

Il francese e l'ex Milan possono essere l'arma in più di Gastaldello. Dal campo risposte confortanti sul loro stato di forma
L'esterno del Brescia Matthieu Huard in azione nel derby con la FeralpiSalò - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
L'esterno del Brescia Matthieu Huard in azione nel derby con la FeralpiSalò - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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Stesso piede, il sinistro. Stessa voglia di rivalsa dopo un anno terribile, di squadra e personale, vissuto nella passata stagione. Stessa ambizione di scalare in avanti dalla seconda linea, seppur in due ruoli diversi. Matthieu Huard e Giacomo Olzer mordono il freno: il campo ha confermato il loro buon momento e rassicurato Daniele Gastaldello sulla loro affidabilità. Due storie professionali diverse, ma con molte similitudini, con la fragilità muscolare denotata negli ultimi due anni a fare da denominatore comune in un percorso, quello con la maglia del Brescia, spesso ad ostacoli che li ha relegati sovente ai margini.

Il francese può rilanciarsi

 Invero, i guai di Huard risalgono agli ultimi due ritiri estivi: in entrambi i casi, sia in quel di Ronzone che nella preparazione cittadina dello scorso luglio, il terzino francese è rimasto più in infermeria che in campo, seppur in Trentino l’infortunio avvenne nei primi giorni di lavoro mentre a Torbole Huard era ancora alle prese con il recupero di un altro guaio muscolare patito verso la fine della regular season. Infortunio che riemerse poi nell’amichevole pre campionato al Rigamonti con il Trento e che costrinse lui ad ulteriore recupero e la società a virare su Fares per coprire la fascia sinistra.

Un periodaccio per l’ex Ajaccio (sua, tra l’altro, l’auto incendiata negli incidenti post play out col Cosenza), senza rinnovo di contratto e con il posto in squadra perso. Posto che però, negli ultimi due subentri (decisivo in particolare quello con l’Ascoli) dal suo ritorno in gruppo, ha mostrato di potersi ancora giocare, dal momento che tra l’altro l’ex laziale è ancora in ritardo evidente di condizione. Certo, Huard è più un terzino «classico» che un «quinto»: quindi vanno fatte considerazioni anche tattiche.

Incognita tattica per l'ex Milan

Infermeria che ha avuto frequentemente ospite pure Olzer nella sua permanenza in biancoblu. Inizialmente un’ernia e poi muscoli capricciosi ne hanno tarpato le ali, seppur l’indiscussa qualità dell’ex Primavera del Milan sia quasi sempre emersa anche negli scampoli di match, tra un guaio e l’altro, in cui veniva chiamato e poteva essere utile. Dotato di un mancino letale anche dalla distanza, Olzer - che di fatto rimane l’unico possibile trequartista di ruolo in rosa avendo già ricoperto quel ruolo in rossonero - nonostante i pochi minuti (123) complessivi fin qui messi a referto, è risultato decisivo nei finali di gara (maestoso il suo sinistro all’incrocio contro l’Ascoli al 90’ che, senza l’offside di rientro di Bianchi, avrebbe significato la probabile vittoria con i bianconeri) o comunque positivo nel dare quel qualcosa in più.

Sebbene per lui, nel 3-5-2 sul quale è virato Gastaldello, sia complicato trovare una giusta collocazione: giocando senza trequartista, Olzer può solo adattarsi dato che l’altra posizione a lui più che gradita è l’esterno alto a destra, da dove può rientrare col mancino. A Gastaldello ora le ardue scelte.

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