Calcio

Brescia, un altro certificato sancisce la fine con Borrelli

Come previsto la punta ha saltato pure il secondo appuntamento alla visita di controllo. L’ipotesi riscatto resta sullo sfondo, ma sono al vaglio i «piani B»
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Brescia, rottura con Borrelli
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Secondo appuntamento, seconda «buca». Ed erano d’altronde meno che minime le possibilità che le cose andassero diversamente. Però serviva una prova per avere la certezza che con Gennaro Borrelli è rottura totale e che anche se nel calcio mai dire mai e giravolte se ne sono viste tante, non ci sono margini per ricomporre.

Dopo l’appuntamento non rispettato dal giocatore mercoledì, quando era stato fissato in città un controllo medico a 360° in vista di un possibile riscatto, il Brescia aveva mandato una seconda convocazione a Borrelli per ieri. L’attaccante, di nuovo, non si è presentato. E di nuovo ha fatto pervenire un certificato medico. Con firmati altri 5 giorni di indisposizione. E, di fatto, con firmata la fine del rapporto con il Brescia. Che aveva intuito che qualcosa in Borrelli era cambiato. E che soprattutto, era cambiata la posizione del giocatore il quale dopo aver manifestato più volte e in maniera diretta la volontà di diventare a tutti gli effetti un giocatore del Brescia, ora la pensa diversamente.

Il punto

Vuole restare di proprietà del Frosinone. Dove in serie B però avrà un contratto a cifre largamente inferiori a quelle che percepirebbe col quadriennale che gli scatterebbe in caso di riscatto del Brescia. È dunque improbabile che il giocatore ne faccia una questione di preferenza tra le due squadre: piuttosto, è stato questo da subito il primo pensiero del Brescia, è molto più facile che dietro ci siano altre situazioni di mercato - tra serie B a vincere e serie A di medio-basso livello - che per svilupparsi al meglio richiedono il punto di partenza dal Frosinone.

Cose che possono succedere in fase di mercato: ciò che il Brescia non accetta semmai sono le modalità scelte dal giocatore e dal suo agente Romualdo Corvino (sempre contattato) per far arrivare la propria volontà. I rapporti di dialogo costante e persino diretto tra Cellino e il giocatore, erano tali da poter far impostare un dialogo franco cercando di tracciare una strada comune, eventualmente anche per una exit strategy concordata e con le minori ricadute d’immagine possibili per tutti.

Scenari

Ora, il Brescia può sempre riscattare il giocatore e ha tempo fino al 14 di questo mese per pensarci. C’è chi in società spinge Cellino (in tempi d’oro non ci avrebbe pensato su due volte a percorrere tale via) in questa direzione: il giocatore potrebbe poi anche essere subito reinvestito, realizzando persino una plusvalenza, oppure essere utilizzato come merce di scambio. Ma almeno sarebbe il Brescia a comandare e darebbe una dimostrazione.

Ma non mancano comunque i rischi sulla strada sempre impervia del mercato: c’è il rischio di perdere tempo prezioso, ma anche di ritrovarsi con un giocatore scontento a carico per prendere il quale serve quasi trequarti del budget di mercato. Ci si penserà fino all’ultimo, ma nel frattempo sono già al vaglio i piani B che fino a qui erano sempre rimasti sullo sfondo e mai davvero sondati perché il piano A era sempre stato il riscatto di Borrelli. Vale tutto: dal mercato italiano a quello straniero.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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