Calcio

Brescia, tre certezze da cui ripartire per la sfida con la Sampdoria

Lezzerini, Adorni e Galazzi sono tra coloro che hanni dato più garanzie, al netto di qualche passaggio a vuoto. Senza Dimitri, mister Bisoli s’aggrappa soprattutto a loro
Luca Lezzerini, Davide Adorni e Nicolas Galazzi - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Luca Lezzerini, Davide Adorni e Nicolas Galazzi - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
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Speranze e nuovi propositi devono sempre poggiare su una base compatta di certezze. Nel magazzino Brescia i primi abbondano fino a tracimare, le seconde sono poche e scalcinate. Ci si arrangia con quel che c’è, in tempi di carestia, in attesa che il raccolto (i risultati) torni rigoglioso.

Tra i pali

Per rendimento, tra coloro che hanno dato più garanzie in questo primo blocco di stagione c’è sicuramente Lezzerini. Il bilancio provvisorio tiene conto dei passaggi a vuoto, che non sono mancati. Nelle ultime settimane del 2024, però, Luca ha cambiato marcia. Ha messo in piedi prestazioni solide: nessun tentennamento tra i pali, tanti interventi decisivi. Resta negli occhi quello su Johnsen a Cremona, pochi istanti prima che Moncini s’inventasse la rovesciata dell’1-1. In termini di peso specifico i due gesti sono equivalenti.

L'intervento di Lezzerini su Zuelli in Brescia-Carrarese - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
L'intervento di Lezzerini su Zuelli in Brescia-Carrarese - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

In precedenza aveva fatto molto altro: quattro reti incassate in quattro gare (tre solo col Modena, senza l’ombra di una responsabilità), media perfettibile ma comunque inferiore al filotto antecedente con Maran. In una squadra che vuol rimettere a lucido vecchi automatismi impolverati, il portiere è in testa a questa catena di recupero. Lezzerini ha lanciato segnali più che rassicuranti e il reparto ne ha beneficiato. Ora, chiaramente, viene il difficile: confermarsi è un’impresa alla portata di chi ha spalle larghe e mentalità di granito. Per Luca è l’opportunità di dimostrare di essersi evoluto anche sotto questo aspetto.

In difesa

È una certezza pure Davide Adorni, con i suoi pregi e i suoi difetti. A differenza di «Lezze», qualche macchiolina che incrosta il suo cammino recente – le ultime quattro con Bisoli – c’è: distratto a Cremona, non ineccepibile con Modena e Carrarese, tambureggiante a Salerno in marcatura su Simy.

Domenica Adorni avrà ancora più responsabilità - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
Domenica Adorni avrà ancora più responsabilità - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

La sua importanza si misura però con il metro della costanza: è il centrale che ha giocato di più, ha saltato (per squalifica) soltanto la sfida esterna con la Juve Stabia. Domenica con la Samp perderà il solito partner, Cistana, fermato dopo il rosso rimediato allo Zini. E questo comporterà un’inevitabile maggiorazione di compiti e responsabilità. Lui non è tipo da sottrarvisi, è pronto a farsene carico con la tranquillità di sempre.

Sulla trequarti

Discorso simile per Nicolas Galazzi, uno che per natura gravita attorno al pallone e si propone per riceverlo, a prescindere da quanto scotti. L’inclinazione a rischiare la giocata un po’ ovunque è una fonte vitale nell’aridità tecnica in quella zona di campo, ma ha i suoi risvolti negativi: la palla persa in uscita dalla quale sgorga l’1-0 della Cremonese è esiziale. Ha più di qualcosa da farsi perdonare, insomma. Eppure nessuno discute il suo ruolo preminente negli equilibri offensivi del Brescia. La quota d’imprevedibilità è quasi esclusivamente appannaggio suo, nessuno in rosa ha la sua stessa capacità di imboccare corridoi angusti o ricamare sulla trequarti. Ha giocato poco (sette partite saltate per infortunio) ma è comunque primo nella classifica degli assist di squadra (tre).

Nicolas Galazzi in azione a Salerno - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Nicolas Galazzi in azione a Salerno - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it

L’equivoco

Ora Bisoli sembra aver risolto l’equivoco tattico che lo attanagliava: mezzala pura nelle prime due, e dunque depotenziato fino all’inoffensività, molto più nel vivo contro Modena e Cremonese. Dopo un girone d’andata condizionato da un pruriginoso problema al piede, vuol tornare sui livelli di qualche mese fa. Fu lui, peraltro, a battezzare la prima dello scorso anno solare con una gemma su punizione a Modena: può provare a ripetersi.

In assenza di capitan Dimitri, anima, riferimento e appiglio del Brescia, è a questi tre che ci si aggrappa per ripartire nel modo giusto: la sfida con la Sampdoria può avere una funzione rivelatrice, proiettare in maniera più nitida propositi e potenziali inquietudini di un cammino che si appresta ad attraversare la sua fase più calda, quella in cui ogni risultato e ogni punto pesa e traccia solchi profondi. Le certezze sono un’armatura che può servire ad affrontarlo meglio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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