
Il terzino Stefano Sabelli in allenamento - © www.giornaledibrescia.it
Da gennaio a gennaio è trascorso solo un anno, ma sembra molto di più. Il mondo s’è stravolto e Stefano Sabelli da giocatore che salutò col dente e l’anima avvelenati, s’è trasformato in figliol prodigo che potrà iniziare sin da subito a far parlare il campo per cercare di cancellare immediatamente il ricordo delle sue ultime prestazioni e rinverdire quelle del giocatore che fu tra i trascinatori nell’annata della promozione. Come anticipato, ieri in tarda serata il terzino di Centocelle è arrivato in città da Genova e questa mattina verrà formalizzato anche il suo arrivo in prestito per 6 mesi dal Genoa che contribuirà anche a pagare parte dei suoi 600.000 euro d’ingaggio.
Stamattina sarà in campo. Un’operazione lampo (nata, maturata e «raccolta» tra il pomeriggio e la sera di sabato) quella per il ritorno del 29enne, che segna ufficialmente l’avvio del mercato del Brescia (le partenze di Mateju e Capoferri erano state le «prove generali») e che detta l’inizio del nuovo percorso che il club ha deciso di intraprendere: l’idea è quella di ricreare un forte nucleo di italiani in grado di costruire un’identità molto definita che aiuti a far germogliare un maggior senso d’appartenenza che possa rappresentare anche l’ambiente migliore nel quale far crescere e maturare i giovani migliori.
All’ombra di giocatori già esperti e mestieranti che possano essere in grado di rivestire un ruolo da chioccia, ma che allo stesso tempo abbiano ancora margini e prospettive che li invoglino a vestire i panni dei trascinatori. Il punto. Sabelli dunque idealmente apripista di un nuovo corso immaginato anche ragionando sulla passata stagione: a guidare la squadra fuori dalla melma di una classifica che evocava retrocessione, fu - nonostante le problematiche di alcuni singoli - proprio l’anima della vecchia guardia con i vari Bisoli, Cistana, Donnarumma, Martella...
Serve un nuovo zoccolo duro capace poi di trasmettere agli stranieri di turno (ma più di contorno) il senso e la missione del Brescia. Dopo Sabelli dunque, sul mercato si cercherà di seguire il filone italiano anche per gli altri innesti. Certamente arriveranno un centrale di difesa (restano valide le candidature di Modolo - out per un paio di settimane a causa di una «scavigliata» - del Venezia e di Davide Adorni del Cittadella) e almeno un centrocampista. Poi fari anche sull’attacco dove per cominciare potrebbe arrivare Flavio Bianchi, punta del 2000 che col Genoa ha già esordito (7 presenze) e segnato un gol (contro l’Empoli) e che alle spalle ha anche una stagione in serie C alla Lucchese (13 reti): si tratta di una seconda punta che arriverebbe come investimento per il futuro. Si valuterebbe poi se mantenerlo in rosa come quinta punta o meno.
L’eventuale arrivo di Bianchi (il Brescia è in pole su altri club di B) prescinde da quel che accadrà con Bajic che il club considera sacrificabile. Il bosniaco non vorrebbe partire, ma se finisse in uno dei classici valzer delle punte, il Brescia cercherebbe di andare su un attaccante realizzatore (si fa difficile la pista Forte mentre Torregrossa - sempre rimasto niente più che una suggestione - può andare a Parma o Pisa. Restano vive le piste Moncini o Colombo). Ma tutto dipenderà dalle uscite che serviranno a far spazio in rosa sia da un punto di vista numerico che di monte ingaggi.
Brescia, il campionato delle rondinelle
Si cerca di capire la fattibilità dell’operazione anche se l’Udinese si è prese ancora un pochino di tempo. Se non si fa, con Chancellor si può provare a rescindere. Per Spalek, aspetta invece risposte il Crotone: allo stato attuale Cellino è ancora indeciso sul da farsi. Sistemazioni cercasi anche per Labojko e Cavion.
L’arrivo di Sabelli chiude Karacic che ha chiesto la cessione: piace alla Spal. A proposito di linea e di preparare il terreno per la fioritura della linea verde, da giorni con la prima squadra si sta allenando il «nipote d’arte» (di Paolo, ex terzino) Alessio Castellini: il classe 2003 difensore centrale si sta molto ben comportando e resterà aggregato.
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