Calcio

Brescia-Parma, Clotet: «La sconfitta è arrivata per demeriti nostri»

In sala stampa anche Nicolas Galazzi: «La contestazione? Dobbiamo trasformare questi fischi in cattiveria e in voglia»
Brescia-Parma: la conferenza stampa post partita di Pep Clotet
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A fine gara Pep Clotet analizza la prestazione del Brescia, e di certo non può essere contento. «Dopo la partita parlo sempre con Cellino, così come è mia abitudine fare una riunione con il mio staff». Nessun commento, insomma, da parte del tecnico spagnolo, circa il confronto con la figura al vertice della società.

«Dopo l’1-0 - prosegue Clotet -, il Parma ci ha lasciato poche opzioni. Ha attaccato con pochi giocatori e difeso con molti. Nella ripresa abbiamo cercato di avere più verticalità e più pericolosità. Abbiamo provato ad avere un passo più veloce, specie sulla sinistra. Ma i nostri avversari hanno gestito bene la partita».

Il risultato «è demerito nostro e merito del Parma. Ci è mancata la pericolosità e la capacità di saltare l’uomo. Così come la qualità dell’ultimo passaggio. Non abbiamo avuto freschezza offensiva». La contestazione? «Ho rispetto per i tifosi. Sono concentrato sul mio lavoro. Prendo la contestazione come uno stimolo. Siamo in un momento di emergenza. Ma siamo in linea con l’obiettivo salvezza».

Fabio Pecchia, allenatore del Parma, parla invece, giustamente, di «serata molto positiva, sia per la vittoria, sia per come è arrivata. La prestazione è stata di livello, ho visto tanta voglia di portare a casa il risultato».

Per il Brescia si presenta in sala stampa anche Nicolas Galazzi, entrato nella ripresa. «Siamo rammaricati, perché la partita era molto importante per noi - afferma l’esterno offensivo -. Fa un po’ male, ma fortunatamente adesso incontriamo il Pisa, e dobbiamo giocare da squadra che merita la zona play off».

Circa il proprio impiego, andato in calando, Galazzi commenta: «Sono scelte dell’allenatore, e cerco di farmi trovare pronto quando vengo chiamato in causa». Il 4-4-2 a cui il Brescia è ultimamente passato? «Idealmente è un modulo più difensivo rispetto al 4-3-3, ma noi cerchiamo di interpretarlo dando verticalità. La contestazione? Dobbiamo trasformare questi fischi in cattiveria e in voglia. Ci si deve accendere la lampadina».

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