Brescia, la prossima partita da aprire sarà quella dei rinnovi

Chiusa una partita, quella del mercato che prima ha angosciato - per la lunga fase di stallo - e poi regalato al Brescia una botta d’adrenalina direttamente in circolo, se ne aprirà - si dovrà aprire - molto presto un’altra: quella dei rinnovi.
Che si pensava sarebbero stati al primo posto della lista dei pensieri estivi a prescindere dalla categoria - prevedendo condizioni tanto per la B quanto per la C - tanto per iniziare a dispensare qualche segnale e vedere qualche mattoncino indicativo di una ripartenza. E tanto per iniziare a puntellare uno spogliatoio molto scosso, in preda a mal di pancia e malesseri assortiti.
L’agenda
Ma tale priorità non era tale per Massimo Cellino la cui scaletta mentale, sin dal primo giorno è stata: 1) riammissione 2) mercato 3) rinnovi. E adesso, ad affrontare il punto 3 siamo arrivati. O perlomeno ci siamo molto vicini. Perché il punto 3 contiene anche un paragrafo aggiuntivo: chi vuole rinnovare deve dimostrare di meritarselo attraverso le azioni quotidiane al campo d’allenamento e poi in partita. Ed è per questo motivo che fino a qui, con il piccolo esercito di giocatori in scadenza - che lasciati in questa condizione potrebbero generare uno stato di fibrillazione con l’approssimarsi dell’inverno visto che da febbraio potrebbero firmare per chi lo desiderano - sono fin qui stati fatti soltanto discorsi preliminari.
Intanto, il quadro di coloro che dovrebbero arrivare a fine corsa contrattuale nel 2024 vede in lista d’attesa il capitano Dimitri Bisoli, Massimiliano Mangraviti e Flavio Bianchi. In questi tre casi, le volontà di restare insieme coincidono. Bisoli sarebbe rimasto anche in serie C e lo aveva comunicato alla società in tempi non sospetti. Una scelta di vita e di calcio ribadita anche attraverso il no all’offerta triennale del Palermo. Segnali concreti che sono già così da considerare altamente meritori: in aggiunta, c’è l’esordio contro il Cosenza con Bisoli tra i migliori in campo della partita. Virtualmente, ha già risposato il Brescia anche Massimiliano Mangraviti che ha iniziato la stagione da titolare designato nelle gerarchie difensive. Inizialmente si era registrato un ampio divario tra richiesta e potenziale offerta, ma poi tra una chiacchiera e l’altra, il riavvicinamento tra le parti è stato totale e sarà facile trovare un’intesa. Quindi Flavio Bianchi.
Gli umori
Un giocatore che, al di là dell’esito infausto della stagione, aveva patito molto le difficoltà tecnico tattiche figlie di un reparto d’attacco spuntato e inadatto a sfruttare le sue caratteristiche. Poi l’inquietudine durante un’estate di punti di domanda aveva toccato alti picchi fino a che la curva è tornata ad appiattirsi perché Flavio è stato rincuorato dagli innesti davanti. Tanto da arrivare a rifiutare, agli sgoccioli d’agosto, una buona offerta da parte degli svizzeri del San Gallo: il Brescia lo aveva interpellato circa le sue volontà, ma lui - protagonista comunque di un bel precampionato da un punto di vista dell’abnegazione - ha espresso il desiderio di restare. Una decisione che è stata presa come un grande segnale: chi ha seguito la vicenda per il Brescia si è infatti detto convinto che se quell’offerta fosse arrivata 15 giorni prima, probabilmente un Bianchi immalinconito avrebbe chiesto la cessione. Ma anche la seconda punta, e si è visto col Cosenza, ha cambiato decisamente faccia.
Se saranno lasciati a scadenza Davide Adorni, Lorenzo Andrenacci e Matthiew Huard (scivolato in fondo alle gerarchie, ma sarà nella lista ufficiale che va compilata entro oggi, «balla» solo Garofalo), la situazione più delicata riguarda Andrea Cistana. Delicata perché il giocatore del ’97 avrebbe voglia di provare a misurarsi al piano di sopra. Un desiderio che però anche in estate si è scontrato con la mancanza di vere offerte e col Brescia comunque a richiedere soldi per lasciarlo andare. Cistana, dopo che anche per lui è stata una estate di malumori e preoccupazione, viene ora descritto come molto rinfrancato dalla squadra che sta nascendo e dal nuovo gruppo che si sta formando e per il quale si sta adoperando in modo che si crei la miglior alchimia possibile.
Una mente ora più serena per tutti, servirà a tutti per evitare quello che sarebbe uno spiacevole braccio di ferro per un figlio del Brescia, che nelle ultime stagioni ha giocato molto poco causa infortuni, che sarebbe anche delittuoso perdere a zero. Nessuno vuole lo scontro, questo è il punto di partenza.
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