Calcio

Brescia: Jagiello, Léris, Tramoni e Moreo si giocano il futuro

Al di là del mercato si inizia a ragionare in prospettiva sugli elementi in prestito con opzioni di riscatto
Talento e qualità: ne possiedono Mehdi Léris e Mattéo Tramoni - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Talento e qualità: ne possiedono Mehdi Léris e Mattéo Tramoni - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
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Quello appena iniziato è un mese decisivo. Per il presente, per il futuro. Perché i ragionamenti sul domani, nell’ottica di una programmazione, si devono fare oggi. A maggior ragione in un’annata, questa, che per Massimo Cellino pare avere un valore unico nel quadro della crescita del suo club. E se dunque c’è un anno giusto per provare a fare il salto, è questo.

Ci sono le condizioni economiche e c’è la classifica. Certo, sono tornate anche le preoccupazioni relative alla situazione Covid in un quadro di incertezza che non aiuta a restare sereni e che fa pesare il doppio ogni azione e ogni ragionamento, ma il concetto resta: serve razionalizzare e rinforzare la squadra per arrivare in fondo e serve iniziare a mettere la testa anche sulla pianificazione della squadra che sarà, sia che si parli di serie B o di serie A con relativa analisi sui costi-benefici di tante scommesse fatte da Cellino in estate sul mercato.

E sta per arrivare il momento di prendere decisioni su una serie di giocatori che nei prossimi mesi, proprio per le formule - tra obbligo di riscatto al verificarsi di determinate condizioni e «semplici» diritti di riscatto - con le quali sono arrivati, si giocheranno il futuro.

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Il riferimento è a un elenco di giocatori composto da Stefano Moreo, Filip Jagiello, Mattéo Tramoni e Mehdi Léris. Mentre per altri due giocatori, Raid Bajic e Michele Cavion il futuro è nei fatti già stato deciso e non sarà qui. Partiamo da questi ultimi.

Bajic è arrivato dall’Udinese in prestito con diritto di riscatto destinato a diventare obbligo al raggiungimento del 60% delle presenze da 45’. Nell’analisi costi-benefici unitamente a ragioni tattiche, il Brescia è già dell’idea di non lavorare in prospettiva su questo giocatore che non a caso partirà se ci sarà modo di sostituirlo con una punta con altre caratteristiche.

Cavion è invece arrivato con la formula dell’obbligo di riscatto «secco» dalla Salernitana, ma qui è «chiuso» perché ha deluso e conviene a tutti - a partire dal giocatore, pena una seconda parte di stagione «in soffitta» - una diversa sistemazione.

Per contro, c’è un quartetto il cui destino deve ancora compiersi. È il caso di Léris e Tramoni che sono «in mano» al Brescia per un valore totale di 5.5 milioni di euro. Il primo è in prestito con diritto di riscatto per 3 milioni dalla Samp, il secondo dal Cagliari per 2.5 milioni. Tutto dipenderà dal loro definitivo exploit nel girone di ritorno ed è chiaro che per il loro talento, che ancora deve essere espresso appieno con forse ancora qualche equivoco tattico da risolvere (su Léris ha pesato anche un infortunio muscolare sul più bello), un loro exploit sarebbe decisivo anche per il salto in alto del Brescia. Che comunque, è il concetto, potrà decidere in autonomia cosa fare con i due non essendo fissati controriscatti.

Moreo, numeri d’impiego e incisività alla mano, è il giocatore (a oggi) più vicino alla permanenza. È arrivato dall’Empoli in prestito oneroso per un milione con obbligo di riscatto per un altro milione (più bonus di 300.000 euro all’Empoli in caso di A) al raggiungimento del 60% delle presenze da 45’. Stessa formula (anche se le cifre sono diverse) anche per il polacco Jagiello che nel «primo round» della stagione è stato né carnè né pesce.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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