Brescia in difficoltà, ma un gran cuore tiene vivo e vicino il sogno play off

La serie B è strana, il Brescia di più. Arrivati a questo punto, in queste condizioni, la razionalità è quasi un’ipotesi: più che altro, diventa una questione «mistica». Un esercizio di fede non tanto in quelle che sono le risorse di campo, ma le riserve di cuore e di attributi. «Siamo una squadra con le p...» ha quasi urlato Dimitri Bisoli nel dopo partita contro la FeralpiSalò. Un concetto che il capitano ha tenuto a scandire e ripetere, affinché il concetto, a chi ascoltava, risultasse forte e chiaro. Ma è stato un di più, perché la caratteristica sottolineata da Bisoli, è emersa in tutta la sua potenza proprio durante il duello fratricida e crudele contro la FeralpiSalò come terzo di tre indizi - dopo quelli raccolti contro Ternana e Spezia - che dunque costituiscono una prova: proprio come contro umbri e liguri, pure con i gardesani il Brescia è stato un (bel) po’ più vicino a una sconfitta che non a una vittoria. Ma non ha perso. E questa, quella della continuità nonostante tutto, è una qualità grande come una casa. Terzo pari di fila e un calendario che, da dopo Venezia, avevamo immaginato potesse scorrere via liscio come l’olio. Invece... Invece benvenuti nella realtà del campionato in cui almeno un punticino serve quasi a tutti (purtroppo non alla FeralpiSalò) e di un Brescia che fa i conti, ancor prima che con gli avversari, con se stesso. O con quel che resta di se stesso, una defezione strategica dopo l’altra.
E se in un reparto, l’attacco, addirittura non ci sono cambi (difficile tra l’altro che possa recuperare Moncini), negli altri le disponibilità sono quel che sono e, in certi casi, non all’altezza. C’è poi chi è in netto calo fisico: vedi Bjarnason, o Paghera (che sconta anche un momento emotivo difficile) o Jallow (un campionato da fuori ruolo si fa sentire, soprattutto ora che, in partite tirate, i dettagli fanno la differenza). E c’è chi, a esempio Mangraviti, è in involuzione. Insomma: si fanno i conti con quel che c’è. Ed ecco che alla luce di tutto questo e di un brusco calo di rendimento con tre punti in quattro gare quando da tabella se ne sarebbero dovuti mettere a referto almeno 7, sa di miracolo (deve essere chiaro che trattasi di miracolo) quel che è lì lì per accadere al Brescia: ovvero, un bel giretto ai play off. Vero che le rondinelle hanno perso una posizione, ma vero anche che c’è ancora un +2 da difendere sulle inseguitrici che per di più hanno un ultimo tratto di strada da affrontare con incroci diretti.
Jolly
Per farla breve: giocandosi bene il jolly Lecco domenica, sarà sostanzialmente fatta. Ma il jolly, appunto, va giocato bene. Ancor meglio: va giocato. Nessuno regala nulla, non sono più - già da tempo - i finali di stagione di un tempo che fu. E per capire che non è retorica basta richiamare alla mente quel faticoso pari in rimonta ottenuto al Rigamonti contro il Latina già retrocesso nell’annata della mitologica salvezza con Cagni allenatore: con quel mezzo passo falso, il Brescia rischiò di lasciarci la categoria. Rondinella avvisata...
Il pareggio anche rocambolesco con la FeralpiSalò, ha messo in evidenza tutte le carenze strutturali e circostanziali del Brescia (nel quale Maran ha provato anche a dare una rimescolata tattica che col senno di poi non è stata fino in fondo convincente), ma allo stesso tempo ha fatto brillare anche il suo più grande punto di forza: la durezza mentale e la forza di un cuore grande che ha la faccia, la corsa e l’adrenalina di Dimitri Bisoli, moralmente autore di una doppietta al di là di quel che sostengono gli statistici della serie B. Ecco: due gol firmati da un centrocampista (o da un centrocampista e un difensore, sempre per gli statistici) sono stati un bel sospiro di sollievo dopo tre gare a secco. Sono state risorse alternative. Altre risorse, il Brescia le va cercando in... Brescia: «Sono pronto a mettermi in preghiera per chiedere di riempire lo stadio col Lecco» ha detto Bisoli fermo restando che è beninteso che i play off sarebbero un premio da dedicare solo agli onnipresenti fedelissimi.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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