Brescia, il vecchio vizio di andare sotto e la nuova virtù della reazione

Capitan Dimitri Bisoli non è avvezzo alle banalità. Non più tardi di tre giorni fa, dopo il pareggio in rimonta col Südtirol, ha fatto questa riflessione: «Quando vieni da un campionato tragico come quello dello scorso anno, se sei bravo fai tesoro degli errori e cogli tutti gli elementi che possono aiutarti a non ripeterli».
Il Brescia, per ora, l’ha fatto a metà. Rinchiuso (ancora) in una sorta di limbo di vecchi vizi e nuove virtù.
Partiamo dai primi: in questo campionato è andato in svantaggio 13 volte. Solo quattro squadre hanno fatto peggio: Südtirol, Lecco, FeralpiSalò e Ternana. Nel famigerato 2022/2023 il Brescia chiuse a quota 23, sul podio degli orrori dietro a Benevento e Cosenza. È un trend che non ha deviato la sua traiettoria con Maran: la sua nuova avventura in biancazzurro è cominciata con due 1-1 in rimonta a Pisa e a Bolzano, e sta proseguendo con il pedissequo punteggio (sia nella forma che nelle modalità) di sabato pomeriggio con il Südtirol.
La conta
Aggiungiamoci pure che non sempre il Brescia azzecca l’approccio alle gare, e forse per questo si ritrova non di rado a dover rimediare alle proprie imperfezioni di rincorsa.
Sulle 22 reti incassate fino a oggi, 15 sono arrivate nei primi tempi: è il dato peggiore del torneo, condiviso con Catanzaro, Ternana e FeralpiSalò. Non è il caso dell’ultima partita, nella quale s’è però registrato un primo tempo sottotono, scevro di rischi in contenimento ma scialbo nella produzione offensiva, soffocata dagli ingorghi voluti dal Südtirol e assecondati dal palleggio stanco e monocorde delle rondinelle.
Però, come detto, a questo vizio calcificato il Brescia ha saputo allegare una nuova e profittevole virtù: la capacità di reagire, di non interrompere la navigazione davanti al primo scoglio. Dai 13 svantaggi si quest’anno, la squadra di Maran ha ricavato nove punti. Sette dei quali (dunque la stragrande maggioranza) proprio con «Rolly», che in questo ha sì già compiuto una piccola rivoluzione.
Il confronto incrociato
È di nuovo il raffronto con le avversarie a dare la misura del valore di questo dato: in serie B solamente Venezia, Cittadella e Südtirol hanno messo più fieno in cascina dopo essere andate sotto (12 punti).
Pure lo scorso anno i punti raccolti da situazioni di svantaggio erano stati 9, ma in tutto il campionato. Ha ragione Maran a ricordare con una certa frequenza quanto sia fondamentale che questa squadra ricordi da dov’è partita. Il Brescia è come un paziente che sta affrontando un lungo percorso di riabilitazione dopo una brutta caduta: è impensabile che tutto fili liscio. Occorre semmai rallegrarsi dei progressi, che ci sono, e curare con tranquillità le zone più dolenti.
Per dirla alla Bisoli, «oggi il Brescia è più squadra, c’è maggiore coesione rispetto al passato». È quello il punto di partenza per presentarsi più cattivi agli avvii.
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