Calcio

Brescia, il colmo per Gastaldello: si gioca la panchina senza esserci

Il tecnico è stato squalificato e domani a Palermo con Corini sarà molto più di una partita
Daniele Gastaldello - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Daniele Gastaldello - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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Palermo-Brescia si avvia a una tradizione: quella di essere una partita che è più di una partita con in gioco tre punti che valgono più di tre punti. Palermo-Brescia è davvero di più: è un bivio, un crocevia direzionale delle rispettive stagioni. E dentro questa inquadratura panoramica, in primissimo piano ci sono le facce di Daniele Gastaldello ed Eugenio Corini i cui incroci, ormai altrettanto tradizionalmente hanno potenzialmente scritti dentro i codici per decriptare i loro destini. Domani non saremo al «di due ne resterà uno solo», ma un po’ siamo lì.

Di certo, i due che insieme al Brescia hanno conquistato una promozione quando il primo era un giocatore e il secondo allenatore, hanno ora in comune il fatto di essere al centro della non piacevole attenzione della piazza: l’opinione pubblica di Brescia voterebbe per l’esonero di Gastaldello, quella di Palermo farebbe altrettanto per Corini. Ma entrambi hanno in comune per contro anche il fatto di avere dalla loro parte, per ora, anche il voto decisivo dei rispettivi club che stanno facendo di tutto per proteggere i due tecnici che arrivano da tre (Gastaldello) e due (Corini) ko di fila. La pressione e la tensione sullo sfondo del recupero della seconda di campionato in scena domani, sono già alle stelle.

I trascorsi

Con un sassolino che determina un po’ di pesantezza emotiva in più sulle spalle dell’allenatore del Palermo che è brescianissimo. E la cui brescianità divenne elemento d’accusa ai suoi danni solo pochi mesi fa, nell’incredibile serata del 19 maggio scorso quando il Brescia, proprio al Barbera e proprio in extremis - era l’ultima della stagione regolare - riscrisse la storia del campionato di serie B regalandosi la riapertura del discorso salvezza da provare a centrare ai play out rimontando da 2-0 a 2-2. Un pareggio che gelò il Barbera visto che estromise il Palermo dai play off. Fu uno psicodramma per i rosanero. Ed è anche questo, nel segno di quella serata da «vendicare», il terreno sul quale il Palermo coltiverà la sua necessità da dare delle risposte a un periodo di un punto in tre gare: pari in extremis con lo Spezia e poi sconfitte in casa con il Lecco che ha colpito come un pugno i cui postumi si sono visti anche nel successivo ko con la Samp. E se la scorsa annata per i siciliani era di transizione, quest’anno le carte sono scoperte per l’obiettivo serie A. E «Un solo punto in tre partite è troppo poco per quello che dobbiamo fare» ha detto lo stesso Corini.

Eugenio Corini - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Eugenio Corini - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it

E veniamo a Gastaldello del quale specie dopo la partita contro il Bari si è detto di tutto e di più, ma intorno al quale appunto Cellino e Castagnini si sono stretti. Il tecnico di Camposampiero sa però questo quadrato attorno a lui ha delle condizioni: dimostrare qualcosa tra domani e la partita con la Cremonese. Bottino minimo richiesto: due punti. Il tutto, «sulla carta» perché nelle valutazioni che verranno effettuate peserà prima di tutto lo sviluppo delle gare e la gestione delle stesse. Occorrerà trovare conferme della certezza che in società hanno che la squadra sia con l’allenatore e allora è proprio alla squadra che toccherà il compito di difendere con i fatti il loro condottiero.

Per il quale però c’è un colmo: a Palermo si giocherà un pezzo di panchina senza essere in panchina perché come era atteso è stato squalificato dopo l’espulsione rimediata a Cittadella. Tante volte in passato Gastaldello ha vestito i panni del traghettatore, ora dovrà farsi in qualche modo «traghettare» verso il rilancio fidandosi del vice-cognato Dan Thomassen (approfondimento qui a lato) e dei suoi altri collaboratori mentre a lui - al quale va dato atto di avere una grande tempra perché ha fin qui accettato ogni critica senza fiatare, ma rifugiandosi nel lavoro con un impegno che non gli si può contestare - toccherà soffrire in piccionaia. Domani sarà più di una partita.

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