Calcio

Brescia-Frosinone ai raggi X: la sfida è ardua, lo dicono anche i dati

I numeri elaborati da Kama Sport: al Rigamonti si affronteranno la miglior difesa e la sesta più battuta, il quarto attacco e il sedicesimo...
Karacic nella sfida del Brescia con il Südtirol - © www.giornaledibrescia.it
Karacic nella sfida del Brescia con il Südtirol - © www.giornaledibrescia.it
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Può esserci partita tra il sedicesimo attacco della B contro il quarto, o tra la miglior difesa contro la sesta più battuta? La risposta è sì: è il bello del calcio, che talvolta sfugge a logiche oggettive, analitiche, statistiche, e regala sorprese. Di certo, però, quella tra Brescia e Frosinone si presenta come una lotta impari: la banda di Clotet, pronto all’esordio-ter dopo l’esonero di Aglietti, incassa molto più (27 reti) di quanto non segni (20), i ciociari viaggiano ad un rapporto di oltre due gol prodotti per uno subìto (30 a 12, per l’esattezza).

Frosinone, la miglior difesa...

Nessuno assorbe l’urto avversario meglio dei ragazzi di Fabio Grosso: dato poco rassicurante per una squadra, il Brescia, che dopo la vittoria del 27 novembre sulla Spal è stata in grado di mettere insieme appena due reti in sei partite. Seppur con un’efficacia divergente, sia le rondinelle che il Frosinone ricercano il controllo del gioco. Entrambe hanno un possesso palla mediamente superiore al 50% (50.57% Brescia, 51.26% Frosinone), gap che però aumenta per quel che concerne il possesso offensivo: poco oltre il 40% quello dei giallazzurri, 37.18% per Ayé e compagni.

Nei due schieramenti c’è una tendenza piuttosto simile a congelare il pallone, ma il Frosinone sa veicolare e capitalizzare nettamente meglio questo «flusso» di passaggi. Lo testimonia l’indice dei gol attesi: 1.51 il dato medio dei laziali, 1.06 quello dei biancazzurri. È lecito pertanto attendersi una gara totalmente diversa da quella di Bolzano, nella quale il Brescia ha gestito la sfera per oltre il 62% del tempo (picco stagionale), ma l’ha fatto in maniera inconcludente.

... e l'attacco

È assai probabile che Clotet imposti una gara d’attesa, riconoscendo il valore superiore dell’avversario, e che decida di scommettere sulle ripartenze che il Frosinone, che ha un baricentro medio più alto (51,26 metri contro i 50,24 delle rondinelle), inevitabilmente concederà. Due gli elementi da tenere bene a mente: i ciociari concludono più di tutti in B (la media è di quasi 15 tiri a partita, il Brescia supera di poco gli 11), ma lo fanno con precisione relativa, considerando che la percentuale realizzativa sul totale delle conclusioni è del 9.76% (undicesimo dato in tutto il campionato). Non che il Brescia faccia meglio, anzi: il 9.01% che vale il quintultimo posto nella graduatoria di questa specifica statistica esemplifica come a questa squadra, al di là di una vena creativa flebile e sempre più appassita, manchi anche «killer instinct».

L’altro fattore potenzialmente decisivo sono i dribbling: il Frosinone ne esegue (con efficacia) 12.65 a gara, il Brescia è la quinta formazione che ne subisce di più in cadetteria (472, spalmati in 20 giornate). E soprattutto la squadra di Clotet è quella che ne effettua meno nel torneo: 8,85 a partita, una miseria. L’acquisto di Pablo Rodríguez, specialista proprio dell’uno contro uno, si giustifica anche con questi numeri.

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