Calcio

Brescia, emergenza in attacco: chi può giocare contro il Bari

Squalificati Borrelli, Juric e Moncini: Bianchi cerca riscatto, Nuamah continuità, Olzer torna disponibile. La certezza è Galazzi, Bjarnason l'arma in più per esperienza e duttilità
L'occasione per Bianchi può avere risvolti anche sul mercato - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
L'occasione per Bianchi può avere risvolti anche sul mercato - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
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Il Brescia è ormai abbonato all’emergenza. È una condizione con la quale ha preso familiarità in questa stagione. A Bari ritroverà Cistana e capitan Bisoli, due tasselli fondamentali. Respirano difesa e centrocampo ma boccheggia l’attacco: Borrelli, Juric e Moncini saranno squalificati. Una bella grana. Non era ancora accaduto di dover rinunciare a tutti e tre per la stessa partita.

Prima della gara contro la Sampdoria, mister Bisoli quantificava in «una decina di giorni» il tempo necessario per vedere all’opera il «vero Brescia», ragionando sulle assenze. L’attesa potrebbe prolungarsi, perché al San Nicola andrà in scena una formazione sperimentale, quantomeno nel reparto offensivo.

Attacco mobile

Si parte da un principio: questo sabato servirà puntare forte sull’arma dell’imprevedibilità, su posizioni mobili e assenza di riferimenti. Mancheranno tutte e tre le prime punte, andrà ripensato il modo di sviluppare la manovra. Meno cross e più tracce interne, semplificando il concetto. L’unico giocatore di struttura tra quelli disponibili è Olzer. Pure lui rientra dalla squalifica ed è un candidato forte per una maglia in attacco. Non ha movimenti da attaccante puro ma può adattarsi. Magari partendo da una posizione leggermente più decentrata per sfruttare meglio le sue caratteristiche.

Giacomo Olzer rientra dalla squalifica - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Giacomo Olzer rientra dalla squalifica - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Il modulo è un altro capitolo di questo faldone: Bisoli considera il 4-2-3-1 l’abito perfetto per la sua squadra in questo momento, ma non è detto che non opti per soluzioni differenti per far fronte all’emergenza. A meno che non affidi a Giacomo il ruolo di trequartista (lì sarebbe molto più a fuoco tatticamente) e non scelga Bianchi come unico riferimento là davanti.

Occasione per Flavio?

Anche questa è un’opzione: il minutaggio di Flavio è cresciuto da quando è arrivato Pierpaolo. Resta un’alternativa, ma è sempre subentrato. Potrebbe essere arrivato anche il suo momento. In stagione ha giocato dall’inizio soltanto due volte, contro Reggiana (sostituito all’intervallo) e Juve Stabia (fuori dopo 59’). Due trasferte, due sconfitte. Dietro l’angolo potrebbe esserci la terza fuori Mompiano, e Bianchi spera che la musica cambi. L’occasione per lui potrebbe avere risvolti anche in chiave mercato: il Brescia non farebbe barricate per trattenerlo, in caso di offerta adeguata. Lanciare un segnale in piena sessione invernale potrebbe allontanare lo scenario di un addio immediato. E poi Flavio ha una gran voglia di dimostrare di meritarsi questo Brescia: l’ultimo gol risale a più di due mesi fa, contro il Cosenza al Rigamonti.

Nuamah, Galazzi e Bjarnason

Pierpaolo Bisoli crede molto in Patrick Nuamah - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
Pierpaolo Bisoli crede molto in Patrick Nuamah - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

Attualmente nelle gerarchie lo precede persino Nuamah, l’enfant terrible sul quale Bisoli ha deciso di puntare forte. Contro la Samp è stato coinvolto, volenteroso, ma pure molto confusionario. Peccati di gioventù. Il tecnico intende però insistere con lui e una riconferma è possibile, specie se il Brescia dovesse schierarsi ancora con due esterni.

Nicolas Galazzi è uno dei leader tecnici del Brescia - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
Nicolas Galazzi è uno dei leader tecnici del Brescia - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

La certezza è Galazzi, a prescindere dal ruolo. Nelle ultime due l’abbiamo visto sull’esterno, ma a piede invertito: un compromesso tra le esigenze tattiche del nuovo modulo e la sua inclinazione ad accendersi in zone più centrali. Fatto sta che per il Brescia è imprescindibile. Posto comunque che Bjarnason può essere una risorsa utilissima in queste ristrettezze numeriche, per esperienza e duttilità: funziona bene da raccordo, ma con Maran ha dimostrato di sapersi muovere anche da seconda punta. La chiave è reinventarsi, giocare sul carattere inedito di un attacco rivoluzionato. E poi la differenza la dovrà fare la voglia di prendersi una rivincita di chi fino a oggi ha visto meno il campo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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