Brescia, davanti non c’è pace: con Galazzi si ferma pure Moncini

Mai pace. È un segno del destino. Oppure è un monito: per quanto sembri di essere in tanti, non si è mai abbastanza. Posto che la rosa del Brescia è l’opposto che in sovrannumero, non è durato nemmeno il tempo di un amen il dibattito «ma con Juric che è esploso, con Galazzi che sta bene, con Olzer che promette continuità, quando Borrelli e Moncini saranno al top come si farà a scegliere chi resta fuori?».

La novità

Rolando Maran firmerebbe per poter avere questo tipo di problema rubando qualche ora al proprio sonno. E invece, ce n’è sempre una. E per la partitona con il Sassuolo, al di là del padre di tutti i forfeit, quello di capitan Bisoli, là davanti non solo mancherà Nicolas Galazzi (il suo essere fuori causa è già certezza), ma mancherà pure Gabriele Moncini.

I timori

Di più: ci sono tutti i presupposti per ipotizzare uno stop non a breve termine per l’attaccante toscano. Che ieri ha lavorato in differenziato. E che, fondamentalmente, è alle prese con una ricaduta di quel problema all’inguine (pubalgia) che lo ha condizionato nello scorso finale di stagione e all’inizio di questa.

Ma nonostante il suo formidabile impatto dal rientro, con due gol in 5 partite (non intere) giocate, non si è mai del tutto ristabilito. La condizione ha continuato a essere deficitaria, in continuo regime di gestione. E ora, un nuovo stop per riprendere un percorso che possa portare a vedere la luce definitiva in fondo al tunnel, è più che plausibile.

Il calendario

Matthias Verreth è tornato ad allenarsi con il gruppo - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

Peraltro, all’orizzonte c’è un ciclo terribile di 5 partite, ma occorre ragionare gara per gara. E ora (sabato ore 17.15) c’è il Sassuolo che incombe. Con due scelte (e due cambi) in meno là davanti. In aggiunta, appunto, all’assenza in mezzo dell’equilibratore Bisoli. Per fortuna, nonostante una settimana nella quale ha dovuto stringere i denti, l’allarme è rientrato per Matthias Verreth. Non sarà al meglio, ma almeno per il momento Maran dovrebbe poter mettere nel cassetto l’idea di sperimentare Andrea Cistana nel ruolo di regista. Davanti ora, due allenamenti e una rifinitura per calibrare ogni tipo di scelta.