Calcio

Brescia-Cremonese è anche un derby tra inespresse

Le due squadre molto diverse tra loro per gioco e risorse sono accomunate dal poco cinismo
Rolando Maran e Giovanni Stroppa -  © www.giornaledibrescia.it
Rolando Maran e Giovanni Stroppa - © www.giornaledibrescia.it
AA

Il Brescia non conosce mezze misure. In serie B il circoletto di chi ha soltanto vinto o perso è già ristrettissimo: oltre alle rondinelle, Südtirol e Carrarese sono le uniche squadre a non aver ancora assaporato il gusto un po’ sciapo del pareggio.

Ne ha raccolto uno la Cremonese, che a differenza dei ragazzi di Maran non è ancora stata in grado di infilare due successi consecutivi.

Denominatore comune

Il punto di contatto va ricercato altrove. In un senso di incompiutezza che ricongiunge i percorsi di entrambe. Il dato che balza all’occhio è quello relativo agli expected threats, che misura il grado di pericolosità di una squadra sulla base delle dinamiche di gioco proposte. L’indice medio del Brescia, stando ai numeri forniti da Kama, è 2.49. Quello della Cremo è leggermente più alto: 2.76.

L’occhio clinico dell’algoritmo restituisce un quadro in cui le rondinelle sono la terza squadra più abile a generare i presupposti per andare a bersaglio, e i grigiorossi la seconda. Eppure in questo avvio di B in cinque hanno segnato più gol. C’è un potenziale inespresso annidato nelle fronde dei due attacchi. Tocca ai due tecnici stanarlo. Maran e Stroppa, grandi amici fuori dal campo, studiano le soluzioni per «infilzarsi» a vicenda con la maggiore efficacia possibile.

Confronto

Il dato del Brescia va in parte ricondotto a un avvio ad handicap per l’assenza di due dei tre centravanti di ruolo, Moncini e Borrelli: il primo è rientrato e si è sbloccato subito, il secondo appare ancora in ritardo. Difficoltà che hanno fatto emergere più in fretta un diamantino grezzo come Juric: non tutti i mali vengono per nuocere, ma è evidente che si possa sperare di sintetizzare meglio le transizioni che sgorgano da dietro una volta che tutti e tre saranno davvero al top. La Cremonese ha investito parecchio nell’ultimo mercato, puntellando l’attacco con nomi del calibro di Nasti, De Luca e Bonazzoli. Sulla carta Stroppa ha qualche freccia in più nella faretra, ma deve lavorare sull’amalgama dei nuovi.

Contro Spezia e Palermo i grigiorossi hanno disputato i migliori primi tempi del loro avvio di campionato, senza segnare nemmeno un gol. Sotto questo aspetto il Brescia ha un vantaggio: la conoscenza calcificata dei vecchi, che accelera l’inserimento degli ultimi arrivati (Juric docet). La squadra di Maran, rispetto alla Cremo, effettua in media più tiri (14.5 a partita contro 12.3), lo fa con una maggiore frequenza (una conclusione ogni 2 minuti e 13 secondi) e centra di più lo specchio (5.17 a 3.67). È più «quadrata» perché ha cambiato meno. Rolando ha in mano questa carta per provare a dare un dispiacere all’amico Stroppa.

Nell’ultimo confronto, a gennaio, il suo Brescia uscì dal campo col rammarico di non essersela giocata al meglio. Fu una delle poche prestazioni deludenti della galoppata verso i play off. L’obiettivo, a prescindere dal risultato, è far sì che quella sensazione non ritorni. Brescia e Cremonese sono le squadre che dribblano meno in B insieme alla Juve Stabia: sarà una partita a scacchi. Ecco perché lasciare qualcosa d’intentato sarebbe mortale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Sport

Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.