Brescia, con la Carrarese l’imperativo è voltare pagina

È una domenica bestiale e ci vuole un fisico bestiale. Tutto così banale da essere tutto così maledettamente difficile. Il Brescia che ha voltato pagina in panchina, ora deve farlo – è un obbligo – sul campo. La vittoria in casa manca da due mesi e mezzo (l’ultima volta il 30 settembre con la Cremonese) e in senso assoluto da un mese e mezzo (3 novembre, a Genova con la Samp). Un ruolino estremamente deficitario, col rischio di farsi risucchiare nei play out, costato carissimo a Rolando Maran. La sfida di far rialzare la testa a un Brescia fiaccato dalle solite dinamiche circolari e dunque viziose, è stata raccolta da Pierpaolo Bisoli. Che ha puntato sulla «voce grossa». Fino a… perderla come prezzo per provare a entrare, soprattutto, nelle vene dei giocatori ai quali serve sangue, adrenalina, passione. Il resto, dovrà essere conseguenza.
La situazione

È una domenica bestiale quella dell’appuntamento con la matricola Carrarese. E lo è – una domenica bestiale – anche al di là del bisogno di auto somministrarsi la medicina della vittoria: lo è perché il clima tra Massimo Cellino e la tifoseria è tornato a farsi pesante in un crescendo di dichiarazioni al vetriolo del numero uno del club di via Solferino – che si è espresso come chi non ha più interesse nemmeno a salvare apparenze delle quali peraltro gli è sempre interessato poco – intervallate da un comunicato della Nord ad annunciare la protesta che sarà messa in scena oggi: tutti fuori fino al non casuale minuto 17. In mezzo una squadra a sua volta nel mirino e dalla quale ci si aspettano risposte.
La parola d’ordine
Non sarà facile proprio per nessuno. In una situazione, a livello generale, ormai da stallo messicano e incurabile e che rappresenta la condanna a una vita «alla giornata», senza orizzonte. Come quando una storia finisce. Parola d’ordine: isolarsi. E tenere a mente i riferimenti. Il primo, «Bisolone», oggi sarà costretto a guidare la squadra dalla tribuna (è squalificato, al suo posto il vice Angelini). Il secondo: «Bisolino» che giovedì sera ha evocato la vittoria sentendo che lui e i compagni trarranno forza anche dalle maglie speciali e «alate» che verranno indossate oggi in omaggio al legame con la città.
Emotività e accorgimenti
Non può e non deve essere tutto qui, naturalmente. È chiaro che l’aspetto emotivo conterà più di tutto. Ma giocheranno il loro ruolo anche gli accorgimenti tattici che il nuovo tecnico ha in mente, dal ritorno alle due punte pure (l’idea è puntare sulla coppia Borrelli-Moncini che finora è esistita solo sulla carta) alla volontà di inventarsi qualcosa per un centrocampo asfittico. Dall’altra parte del campo, una Carrarese che in classifica ha gli stessi punti del Brescia (ma che in trasferta ne ha raccolti solo 4), in linea con il proprio viaggio verso la salvezza e che è la classica squadra che punta sull’entusiasmo di un gruppo all’avventura dopo la vittoria del campionato di C, senza prime donne e con una grande capacità di ridisegnarsi in base all’avversaria di turno, eseguendo il classico spartito di chi sa di dover battagliare: chiudersi e ripartire. Ovvero tutto ciò che il Brescia detesta. In una domenica bestiale.
Ultime di formazione

Più che probabile che mister Bisoli presenti il 4-3-1-2. Tecnico che non avrà Jallow (piccolo problema all’ultimo) e che davanti a Lezzerini piazzerà Dickmann e Corrado sugli esterni con Cistana e Adorni (neo sposo in Comune con la sua Arianna) coppia centrale. La novità potrebbe essere Bjarnason sulla sinistra della mediana con capitan Bisoli a destra e Verreth play; Galazzi il trait d’union col tandem d’attacco Borrelli-Moncini.
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