Brescia, col Frosinone segnali di vita dall'attacco: lo dicono i dati

Pep Clotet sostiene che il suo Brescia abbia ripristinato un’idea di calcio più spregiudicata rispetto agli ultimi mesi, e per alcuni versi ha ragione. Domenica al Rigamonti la sua squadra ha tenuto palla più del Frosinone (57% il dato sul possesso fornito da Kama Sport): di per sé non una novità rilevante, perché i biancazzurri non hanno mai abdicato alla propria natura palleggiatrice e manovriera. Il cuore della questione riguarda il modo e la collocazione geografica di questo sviluppo: segnali ok dalla seconda variabile, perché il 42% del proprio giro-palla il Brescia l’ha sviluppato offensivamente (contro il 38% del Frosinone), meno dalla prima.
La frequenza di occasioni contro i giallazzurri è stata di 4 minuti e 57 secondi: sensibilmente meno della media stagionale delle rondinelle (6 minuti e 56), ma dato che impallidisce nel confronto con i 3 minuti e 9 secondi del Frosinone. C’è però anche il valore dell’avversario, e questa istantanea corrobora la ricerca del «calcio più verticale» di cui ha parlato Pep dopo la gara.
Il cammino è impervio, ma l’intenzione pare esserci. Lo testimonia anche il baricentro medio tenuto dalla squadra domenica: 51.57 metri. Non siamo lontani dallo standard di riferimento di questo campionato, ma è opportuno ricordare come prima dell’esonero di Clotet, tra il Parma e la trasferta di Pisa, i biancazzurri avessero viaggiato tra i 46 e i 47 metri di media. Anche qui, un passettino in avanti.
Cosa non ha funzionato, quindi? Il Frosinone ha giocato più in verticale, e lo si evince dalla statistica già esemplificata sulla frequenza di chance da gol, ha tirato di più (12 conclusioni a 7) e ha inquadrato più volte lo specchio (4 a 2). Meno fronzoli, più concretezza. Merito anche dell’abilità dei giocatori offensivi di Grosso, che confluisce nell’indice dei gol attesi, pari a 2.25. Superiore a quello del Brescia (1.64), che ha comunque fatto registrare il dato più alto dell’ultimo mese e mezzo.
Ottimo l’impatto del neo-acquisto Rodriguez, che a referto ha messo una traversa, un gol, due dribbling: non moltissimi, considerando che si tratterebbe della specialità della casa, ma entrambi perfettamente riusciti. Il Brescia ne ha eseguiti 13 in totale, quasi 5 in più della media stagionale, che si attesta a 8.85 (nessuno fa peggio in B). Applausi meritati anche per Björkengren: oltre all’assist per Pablito vanno rilevati 2 passaggi chiave e 19 suggerimenti in proiezione offensiva sui 30 totali. Tiepido, invece, l’apporto in interdizione: John non ha vinto alcun contrasto, facendo registrare soltanto il 14% di buon esito nei duelli.
La strada imboccata può essere quella giusta: per ora c’è solo qualche traccia sfumata di un leggero miglioramento, soprattutto nella proposta, ma parliamo pur sempre di una base (ancora farraginosa) sulla quale provare a ricostruire. Cercando di implementare questi accenni di ripresa, ed evitando possibilmente gli svarioni che domenica hanno provocato l’ottavo k.o. in campionato.

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