Calcio

Brescia, Bisoli punta sulle basi con la sua strategia dell’attesa

Il tecnico ha scelto di ridare certezze difensive, però il trend è in picchiata: 0,9 punti di media in 10 gare
Pierpaolo Bisoli, tecnico delle rondinelle - Foto New Reporter Maffia © www.giornaledibrescia.it
Pierpaolo Bisoli, tecnico delle rondinelle - Foto New Reporter Maffia © www.giornaledibrescia.it
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Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace. E ogni scarrafone, si sa… E così, Pierpaolo Bisoli si tiene stretto e caro il pari di Salerno. Che tutti per la verità, date le condizioni, ci teniamo stretto e caro. Ma lì ci fermiamo. Per il resto, va fatto un esercizio di sintesi, soprattutto di equilibrio, tra i «passi da gigante» osservati da Bisolone e l’ennesima partita che invece, per chi sta fuori e da troppo tempo è costretto a spettacoli al ribasso, ha avuto lo stesso sapore dell’olio di ricino: una medicina da buttar giù a forza perché si deve e che si spera possa servire.

Punti di vista

La compattezza del gruppo, in questo momento, è decisiva - Foto New Reporter Maffia © www.giornaledibrescia.it
La compattezza del gruppo, in questo momento, è decisiva - Foto New Reporter Maffia © www.giornaledibrescia.it

Il punto di vista del tecnico – rinnoviamo l’auspicio che il suo incredibile entusiasmo si mantenga intatto e che le sue spalle restino ben dritte e larghe per reggere tutta la pesantezza del momento – è quello di chi ha gli occhi puliti e non vede il pregresso – se non per le nozioni che gli serve avere –, ma solo i progressi che possono e devono essere fatti. È come una pagina bianca sulla quale ha iniziato a buttar giù i primi pensieri. Il punto di vista degli esterni è invece quello di chi fatica ad accettare che il Brescia si sia man mano ridotto, con un declino costante, a essere una squadra che anziché guardare in alto con ambizione e sfrontatezza, è costretta a guardarsi nuovamente alle spalle con la paura come abito per tutti gli usi. È difficile allora che pensieri e valutazioni rispetto alla performance di Salerno possano in un qualche modo coincidere.

Il mercato

Anche sul punto del mercato. «Fatico a vedere dove possiamo migliorare» ha dichiarato l’allenatore a precisa domanda sulle aspettative per gennaio. Sulla carta le parole di Bisoli hanno un senso. Nell’ambito di un campionato particolarmente mediocre come quello in corso, il Brescia al completo non dovrebbe avere il minimo problema a ritrovarsi stabilmente a giocarsi la miglior posizione nei play off dal quarto posto in giù. Ma carta non canta e anzi fin qui si sta rivelando lettera morta. Ovviamente – questo non è un dettaglio, ma sostanza – non può essere tralasciata la questione degli infortuni che hanno inciso, e ancora incidono a livello di condizione di alcuni, sul percorso.

Il trend

Però siamo a fine dicembre ed è difficile, soprattutto avendo ben presente lo storico dei limiti caratteriali di questa squadra, ricondurre tutto a una questione fisica. Ed è impossibile allora non farsi prendere dalla preoccupazione visto che il trend racconta di una spaventosa media di 0,9 punti a gara nelle ultime 10 e un 1,16 di media assoluta che in proiezione dà come risultato 44.... Ed è di conseguenza impossibile non pensare che almeno, come minimo sindacale, a gennaio vada effettuato un mini ricambio di facce ed energie mentali: occorrono più sorrisi ed entusiasmo alla Bisolone, che riesce a trovare straordinario anche solo un 5% in più di possesso pallo tra una partita e l’altra – perché da dentro, ambiente compreso, è ormai un esercizio troppo difficile quello di pompare linfa, energie e positività. Quindi, gennaio dovrà per forza di cose essere affare della società. Mentre sul campo la squadra dovrà applicarsi sempre di più in quello che è il cambio di strategia che il successore di Maran ha effettuato.

Conforto e preoccupazione

Si riparte dalle basi, dal ridare spessore e certezze a una difesa troppo vulnerabile. Strategia alla Gigi Cagni che quando venne chiamato al cappezzale del Brescia si esibì, nella sala stampa di Cesena, in una indimenticabile specie di lectio magistralis sull’importanza di continuare a pareggiare in situazioni di difficoltà. Due partite di fila senza subire gol sono allora un passo avanti – in stagione non era ancora accaduto – e anche l’aver ritrovato un Lezzerini decisivo, dopo che il portiere ha attraversato una nuova fase balbettante, sono aspetti certamente di conforto.

Lezzerini è stato decisivo contro la Salernitana - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
Lezzerini è stato decisivo contro la Salernitana - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

Nuovo crocevia

Ma tutto questo, i due pareggi consecutivi, avranno un senso reale solo se ritornerà a riassaporare una vittoria che in assoluto è assente dal 3 novembre e in casa addirittura dal 30 settembre. L’appuntamento col Modena, squadra con la quale Bisoli ha iniziato la stagione, come crocevia. Anche perché è l’ultima d’andata. Solo che a non essere di conforto è la fase offensiva di un Brescia a disagio quando si tratta di provare a costruire: ragioni tattiche e precise consegne che si mischiano con condizioni dei singoli ancora deficitarie. E giovedì è dietro l’angolo insieme all’ultimo appuntamento dell’anno solare, il 29, con la Cremonese. In quella che è la strategia dell’attesa, non si può attendere ancora troppo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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