Calcio

Brescia-Bari, peggior difesa contro il miglior attacco: per l'impresa serve smentire i dati

Si affrontano la squadra che ha incassato più reti e quella più prolifica. Sulla carta non c'è storia: si può vincere solo cambiando marcia
Ayé durante la trasferta contro il Benevento - Foto New Reporter Maffia © www.giornaledibrescia.it
Ayé durante la trasferta contro il Benevento - Foto New Reporter Maffia © www.giornaledibrescia.it
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Il miglior attacco contro la difesa più battuta. A match made in heaven, direbbero gli inglesi. Un abbinamento perfetto, ma solo per il Bari.

Che da forza più prolifica di tutta la B, con 41 gol all’attivo (uno in più della capolista Frosinone), può pregustare un ricco banchetto contro una retroguardia, quella del Brescia, che di reti ne ha incassate 37 (peggior dato del torneo insieme al Cosenza), e che l’ultimo clean sheet lo ha confezionato il 27 novembre scorso.

Tra i due attacchi c'è un abisso

Questo è ovviamente lo scenario più logico. Più prevedibile. Poi c’è l’imponderabile, la componente di mistero che questo sport racchiude al proprio interno, e che è in grado di rovesciare anche i pronostici più ovvi. È ad essa che il Brescia si aggrappa, puntando su una reazione d’orgoglio, un rimbalzo di emotività che riaccenda un barlume nel buio pesto delle ultime settimane.

Anche perché i dati oggettivi (forniti da Kama Sport) sono tutti per il Bari, squadra che, rispetto alle rondinelle, realizza in media più conclusioni (11.68 a partita, contro le 10.40 biancazzurre), centra più volte lo specchio (4.04 a 3.48) e crea più occasioni da gol (4.48 a 3.52). Superiore è pure la frequenza con la quale i biancorossi generano questi pericoli: 5 minuti e 28 secondi di possesso di media, il Brescia ne impiega quasi due in più (7 e 13 secondi). La sconfitta di Benevento ha fatto scivolare il Brescia in coda alla graduatoria dei gol attesi in serie B: 1 «pieno» l’indice delle rondinelle, scavalcate pure dal Cosenza, penultimo a quota 1.03. Nemmeno il Bari eccelle in questo dato: l’indice degli «expected goals» pugliese è 1.36, decimo in tutto il torneo. Ma i galletti sopperiscono con una percentuale realizzativa sui tiri totali del 13.36%, la più alta del campionato (Brescia fermo all’8.08%).

Brescia più manovriero

Un segno identitario (uno dei pochi) di questo Brescia è la ricerca costante del controllo del pallone. Il possesso medio dei biancazzurri è del 51.08%, dato che presuppone un predominio quasi sistematico del palleggio rispetto all’avversario. Consuetudine che il Bari potrebbe assecondare: i pugliesi tengono palla (in media) per il 49.44% del tempo, e hanno pure un baricentro medio più basso (48 metri, contro i 49 del Brescia). Conta la concretezza, più che la voluminosità del gioco, che nel caso delle rondinelle è oltretutto sterile: la dicotomia tra le due produzioni offensive ne è la prova più tangibile. Brescia che ha dalla sua più palle recuperate (48.40 a 45.80) e intercettate (54.44 a 45.28), ma il Bari vince in percentuale più duelli (il 51.46%, per l'esattezza, contro il 49.53% bresciano). Attenzione particolare a Walid Cheddira, re della classifica marcatori con 14 centri all’attivo e primo in diverse graduatorie, tra cui quella delle conclusioni in porta (1.75 a partita) o delle occasioni da gol (2.42).

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