Brescia, D’Andrea firma e Galazzi rischia un lungo stop

È stato un blitz a sorpresa. Dopo i contatti dei giorni scorsi, l’accelerata decisiva è arrivata nel pomeriggio di ieri. Luca D’Andrea è un nuovo giocatore del Brescia. Arriva in prestito con diritto di riscatto fissato a un milione e mezzo dal Sassuolo. Una mossa che potrebbe essere stata indotta da una pessima notizia piombata sulla squadra di Maran: Galazzi si sarebbe fermato per un guaio muscolare e rischierebbe un lungo stop. Bocche cucite dal club, ma l’indiscrezione è questa. Di qui, forse, la scelta di stringere per D’Andrea: il Brescia nei giorni scorsi tentennava, riteneva che l’attacco fosse numericamente al completo e che servisse un’uscita prima di procedere su altri fronti. E invece da Torbole sarebbe partito l’allarme. Bianchi, che il Südtirol aveva chiesto in prestito, è destinato a restare.
Il via libera

Per D’Andrea (classe 2004) si è andati oltre gli ostacoli che sembravano potersi frapporre alla buona riuscita dell’affare. Compreso quello legato al suo procuratore, quel Mario Giuffredi che nel 2019 si scontrò con Massimo Cellino, accusandolo di aver intimato ai propri assistiti (Donnarumma, Ndoj e Martella) di cambiare agente. Da allora i due non si sono più incrociati in trattative di mercato. Fino a oggi. Seppellita l’ascia di guerra, almeno per questa operazione.
L’arrivo in città
D’Andrea è arrivato in città ieri sera. Il primo annuncio l’ha fornito lui stesso, affidando a un post su Instagram i ringraziamenti per la società emiliana: «Come sapete c’è una nuova sfida professionale per me – ha scritto –. E sono contentissimo di affrontarla, al massimo come sempre. Ma prima volevo salutare e ringraziare tutti. Non so se sia un addio o un arrivederci, non dipenderà solo da me».
Gli ultimi mesi
In stagione ha giocato pochissimo: appena tre minuti in campionato contro il Pisa, diciannove in Coppa Italia a Lecce, contro il quale ha trovato l’unico gol della sua annata con un bel sinistro a giro in buca d’angolo. Davanti il Sassuolo pullula di talento e per lui lo spazio vitale era ristrettissimo. Cellino è un suo estimatore, l’ha studiato lo scorso anno, quand’era in prestito a Catanzaro. Proprio al Rigamonti, contro il Brescia, fece una gran partita nell’1-1 dello scorso marzo. Dopo un mese esatto si è infortunato al menisco ed è stato costretto a operarsi. Ha recuperato in estate e lo scarso impiego in neroverde non è legato agli strascichi di quello stop. Se la burocrazia lo consentirà, sarà a disposizione di Maran già per la sfida di domani con la Carrarese.
Il ruolo
D’Andrea è un esterno puro, mancino. La specialità della casa è il movimento a convergere. Vivarini l’ha sempre impiegato a destra proprio per metterlo in condizione di accentrarsi e armare il piede forte. Caratteristiche nitide che aprono un tema sul modulo che Maran utilizzerà d’ora in avanti. Chissà che non si viri verso il 4-3-3, o il 4-2-3-1: Nuamah è sbocciato con Bisoli e offre una soluzione per l’altro fronte. L’alternativa è adattarlo a trequartista o seconda punta. Si vedrà. Il Brescia, intanto, batte il primo colpo.
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