Calcio

Brescia, a Catanzaro sarà una grande prova del nove

Sabato un pari con qualche segnale, ma al Ceravolo la squadra sarà al completo e servirà dare di più: lo chiede in primis Cellino
Il «cinque» tra Maran e Galazzi nell'ultima sfida contro il Bari - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Il «cinque» tra Maran e Galazzi nell'ultima sfida contro il Bari - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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«Ho visto le facce giuste». E in mancanza di (tanto) altro ripartiamo da questa affermazione post Bari di Rolando Maran. E per la proprietà transitiva allora, ripartiamo anche dalla faccia del tecnico stesso. Come il corpo parla, così anche – al di là delle parole – le espressioni. E quelle dell’allenatore trentino comunicavano, in effetti, un certo sollievo. E rappresentavano l’implicito invito a pensare che il peggio, ragionevolmente, è passato. E che ora, altrettanto ragionevolmente, può iniziare un’altra storia.

Responsabilità

L'occasione di Moncini contro il Bari: il Brescia deve creare di più - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
L'occasione di Moncini contro il Bari: il Brescia deve creare di più - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Solo che, trascorse 15 giornate e con un trend che da 8 gare è da play out pur essendo ancora la classifica – clamorosamente – da play off, non siamo già più nel campo delle possibilità, ma dei doveri. Il Brescia, sì, ha il dovere di dimostrare qualcosa in più. Perché non può essere tutto qui e così. Perché non ci si può accontentare del poco, un minimo sindacale, offerto contro il Bari. Certo: come già abbiamo avuto modo di sottolineare, era doveroso inquadrare i presupposti. Quelli di Castellammare. Il timore che a Mompiano potesse palesarsi una squadra allo sbando, onestamente, c’era. Ma il Brescia di sabato allo sbando non è stato. E anzi, ci sono stati segnali di vita. Presi e portati a casa.

Prova del nove

Tuttavia dopo aver attraversato già tanti momenti spartiacque pur dopo solo poco più di un terzo di cammino, pur dopo aver già preso e soprattutto mancato tanti potenziali bivi per potenziali svolte, il prossimo impegno – domenica a Catanzaro – si annuncia da prova del nove. Perché le assenze sono fin qui state – giustamente – sempre messe davanti a ogni discorso e analisi. Ma, toccando ferro, in Calabria il Brescia ci andrà a ranghi grosso modo completi. Ci andrà con un Bisoli in più nel motore, ci andrà con Verreth e che recupererà mentre Borrelli starà meglio di come stava col Bari e Moncini ha messo minuti preziosi nelle gambe. Viene già da sentirsi più al sicuro e da bersi un shottino di ottimismo.

I numeri

Mentre però dall’altro lato della bilancia non si possono ignorare i numeri che raccontano di due sole vittorie in nove partite e di un Brescia che per mantenersi in salute in classifica sta ancora vivendo di rendita del salvifico blitz contro la Sampdoria. Non è la classifica attuale a preoccupare, ma il trend. E, di conseguenza, la proiezione. Né l’uno, né l’altra miglioreranno se contestualmente non miglioreranno il gioco, la qualità generale, la vena creativa.

Massimo Cellino, patron delle rondinelle - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
Massimo Cellino, patron delle rondinelle - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

E se gli attaccanti non verranno messi nell’adeguata condizione di innescarsi con costanza e continuità. L’1-1 col Bari, ha acceso una lucetta la cui intensità però non basta a rischiarare i pensieri di Massimo Cellino. Che vuole di più. E lo vuole da subito. Ecco perché domenica sarà una prova del nove, una cartina di tornasole. Ed ecco perché le facce, e le espressioni giuste, andranno coltivate al massimo in settimana e dovranno essere alla base del piano anti Catanzaro.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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