Calcio

Baronio: «Mihajlovic aveva un cuore d'oro, nemmeno a padel voleva perdere...»

Il bresciano già compagno di Mihajlovic alla Lazio e attuale vice allenatore del Fatih Karagümrük ricorda l'allenatore morto ieri
Il post su Instagram con cui Roberto Baronio ha ricordato l'amico Sinisa Mihajlovic
Il post su Instagram con cui Roberto Baronio ha ricordato l'amico Sinisa Mihajlovic
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Sul proprio profilo Instagram, Roberto Baronio ieri pomeriggio ha subito postato un’instantanea. Ritrae lui abbracciato a Sinisa Mihajlovic, in una classica foto squadra di inizio partita. È della stagione 2000/2001 ed è facilmente riconoscibile, perché sulla maglia dei biancocelesti c’è quello scudetto vinto in maniera incredibile all’ultima giornata del campionato precedente. Ma al di là di quel ricordo di campo, ce ne sono tanti nella mente dell’ex centrocampista nativo di Verolanuova.

L’attuale vice di Andrea Pirlo al Fatih Karagümrük in due occasioni ha condiviso lo spogliatoio con il serbo, ma la frequentazione tra Roma e le vacanze andava anche al di là del rettangolo verde.

Baronio, quale è il primo ricordo di Sinisa Mihajlovic?

«Ci sono poche parole da esprimere in questi momenti. Era una persona vera, un uomo vero di sani valori, anche per ciò che ha vissuto quando era più piccolo nella ex Jugoslavia con la guerra. Me lo ricordo come un guerriero e così ci ha lasciato, perché ha lottato fino alla fine con la malattia. Purtroppo è stata una delle poche battaglie che ha perso».

Cosa si sente di dire alla famiglia?

«Per quello che vale, per la mia minima parte sono vicino con tutta la mia famiglia alla sua. La moglie Arianna ed i figli dovranno farsi forza in questo momento molto difficile e triste».

Siete stati insieme alla Lazio nel 1998/99 e nel 2000/2001. Che tipo di giocatore era, anche nello spogliatoio?

«Ho tanti ricordi, abbiamo giocato insieme e passato insieme tanto tempo. È banale ricordarlo per quello che ha fatto in campo. Ma è bello ricordarlo anche per quello che era fuori: magari poteva sembrare scontroso, rude, ma Sinisa aveva un cuore enorme».

Vivendo nella stessa città - Roma - avete anche condiviso altre passioni?

«Sì, magari capitava anche in vacanza, perché spesso ci si trovava in Sardegna con amici in comune. Si giocava a padel e anche lì non voleva perdere».

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