Ayé, Moreo, «Torre» e Lucca: la luna nera degli attaccanti
«Filastrocche in cielo e in terra». Le scrisse Gianni Rodari, le applica Stefano Moreo tutti i week end, combattendo su ogni palla alta e arando il campo con le lunghe falcate. Se l’abnegazione e il sacrificio valessero sempre dei gol, sarebbe scarpa d’oro. Ayé, invece, deve ancora regalare il primo timbro a Corini. A secco in serie A, aveva fatto particolarmente felice Clotet lo scorso anno, sbloccandosi di colpo, clamorosamente. Inzaghi, in questa stagione, l’ha sfruttato a sprazzi. Dall’altra parte, il grande ex Torregrossa.
Gli ex
L’uomo che, proprio con Corini in panchina, nella stagione della promozione in A aveva vissuto la migliore annata della carriera, fin qui. Da quando è arrivato a Pisa, nel mercato invernale, ha segnato sei volte. Ieri ha vissuto una serata opaca. Scuro in volto e visibilmente nervoso, è stato sostituito al quarto d’ora della ripresa da Lucca, a sua volta ex rondinella. Pure lui ha realizzato sei reti, ma tutte a inizio stagione (l’ultima risale al 2 ottobre). Nel finale di gara, l’intervento scomposto e non volontario (ma potenzialmente pericolosissimo) su Adorni, che gli è valso il rosso. Un calcio volante degno della serie Netflix «Cobra Kai» (spin off di «Karate Kid»).
A secco
Insomma: in generale, è stata una serata buia per gli attaccanti. Al netto di tutto, a rammaricarsene di più è però il Brescia. Che ha sfiorato il gol proprio con un colpo di testa di Ayé (parata acrobatica di Nicolas), e che ha attaccato per linee verticali con le cavalcate di Moreo. Il dato su cui riflettere è il seguente: le rondinelle, da quando è tornato Corini, producono molte più occasioni rispetto al recente passato. Ma le due marcature realizzate fin qui - contro il Vicenza, nel primo tempo - sono arrivate da palle inattive: un corner, un rigore. «Abbiamo risorse tecniche per ottimizzare il lavoro in attacco. Conta creare presupposti», ha affermato il tecnico. Di presupposti per segnare non ne ha invece avuti Torregrossa. Merito anche di Cistana: «È stata una bella battaglia - il commento del difensore -. Mi sono divertito».
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