Ascoli-Brescia: le pagelle delle rondinelle

Una sconfitta che ha il sapore della sentenza per le rondinelle, sconfitte ad Ascoli col risultato finale di 4-3. Il Brescia viene lasciata indietro da Spal, Cosenza e Venezia, tutte vittoriose (ad eccezione degli estensi, fermati sul pari). Mister Gastaldello incita i suoi a non perdersi d'animo: «Ci crediamo ancora, perché siamo professionisti». Ecco le pagelle dei giocatori.
Lorenzo Andrenacci - 5.5
Ne incassa quattro in un colpo solo e sinceramente di colpe specifiche non ne ha. Però, di fatto quattro tiri in porta subiti e quattro gol: anche da lui forse è mancato il qualcosa in più che serve per le imprese.
Alexander Jallow - 4.5
Ah, c’era? Sì, e ce ne siamo accorti di fatto su come si perde in tutta serenità Marsura per il poker dell’Ascoli. Partita totalmente incolore, «impreziosita» dall’errore finale figlio di un atteggiamento di chi si è già arreso.
Andrea Papetti - 5.5
Certe volte porta a mettersi le mani nei capelli, ma a dire il vero, ieri là dietro è stato non certo il migliore, ma perlomeno il meno peggio pur essendo coinvolto nella dinamica di almeno un paio dei gol presi.
Davide Adorni - 4.5
Mandato fuori tempo dalla spizzata di Dionisi in occasione del gol dell’1-1, è come si fa cucinare da Forte che lascia spiazzati: si fa fisicamente spostare senza quasi opporre forza d’urto. Brutto pomeriggio.
Matthieu Huard - 5
C’è lui in marcatura su Mendes ed è da Mendes che si fa fregare in occasione dell’1-1. Il francese soffre il trequartista ascolano per tutto il primo tempo, quello in cui resta in campo (poi esce per una botta). Prestazione timida e impaurita.
Dimitri Bisoli - 6.5
Nell’occasione dell’1-1 non è impeccabile su Falasco che ha troppa libertà di crossare. Ma la sua nel complesso è una gara di valore, di sostanza ma anche di qualità. Mette la firma col gol de 3-4: purtroppo farà solo statistica.
Tom Van de Looi - 5.5
Primo tempo da anonimato, un po’ meglio nella ripresa quando risulta più coinvolto, ma anche perché con l’uomo in meno l’Ascoli lascia un po’ più di varchi. Nei quali però raramente l’olandese trova la luce.
John Björkengren - 5.5
Che dire? Si conferma sui suoi livelli di né carne, né pesce. Muscoli e poco altro anche se qualche situazione potenzialmente pericolosa la asciuga. Dal 30’ st Emanuele Ndoj (5) Non riesce nemmeno a capire dove sia.
Marcin Listkowski - 7
Schierato a sorpresa suscitando qualche mugugno, si rivela in verità il migliore: un gol, un gran colpo i testa come potenziale gol del 2-3 sul quale Leali si supera e subito dopo un cross a creare sempre un’occasione da 2-3 per Ayé.
Nicolas Galazzi - 6.5
Un’oasi di qualità nel deserto. Gli bastano 38 minuti - poi deve uscire per un problema muscolare - per lasciare una traccia: l’assist per Listkowski. Ma al di là dell’episodio, là davanti si mostra come il più vivo e lucido. Ispirato.
Florian Ayé - 6.5
Molta intensità ma anche concretezza: lancia l’azione del vantaggio rubando la merenda a Botteghin e poi si assume l’onere del rigore del 2-2. Peccato si divori il 2-3. Ma resta un mistero la sua sostituzione. Dal 30’ st Flavio Bianchi (6).
Pablo Rodriguez - 5
Dal 38’ pt per Galazzi. Semplicemente evanescente. Non riesce minimamente a farsi notare, eppure tempo a disposizione ne ha: si conferma più fumo che arrosto. Di certo fa rimpiangere il compagno del quale prende il posto.
Massimiliano Mangraviti - 6
Dal 1’ st per Huard. Senza infamia e senza lode. Di certo danni non ne fa. Non è un terzino vero e pertanto disi occupa di gestire la fase difensiva. Niente di più. E anzi, a livello di garanzie difensive offre qualcosa in aggiunta.
Reuvem Niemeijer - 4
Dal 41’ st per Marcin Listkowski. Entra al posto del migliore mentre lui ne esce come il peggiore: salta in piena area a braccio completamente largo. Una dabbenaggine che costa la partita. Ma perché tenere coinvolto uno che di fatto è fuori dai piani?
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