Calcio

Adorni: «Il vero tesoro del Brescia è il gruppo»

Il difensore ospite ieri di Teletutto: «Abbiamo creato qualcosa di unico e lo faremo pesare. Credo nel valore del lavoro»
Adorni dopo il gol segnato nello scorso campionato contro la Sampdoria - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
Adorni dopo il gol segnato nello scorso campionato contro la Sampdoria - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
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Come lo spieghi che il clima che si respira nel Brescia, che l’idea di connessione che la squadra trasmette, non sono retorica e miele scucchiaiato direttamente da un vasetto? Sinceramente si fa fatica e il rischio di diventare stucchevoli è veramente altissimo e magari per qualcuno il «limite» è anche già stato superato.

Tutti insieme

Adorni in azione nel ritiro del Brescia a Torbole - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
Adorni in azione nel ritiro del Brescia a Torbole - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it

Però, a spiegarlo ci proviamo comunque. E più che le parole, conta l’esposizione dei fatti. Quelli che ci riportano a giovedì, quando Maran ha concesso al Brescia un pomeriggio e una cena in libertà. Cosa hanno fatto i giocatori dopo 10 giorni di convivenza forza? Semplice: hanno organizzato una cena di squadra, ancora una volta tutti insieme. «È che qui si è creato qualcosa di speciale, di unico e condividere il tempo insieme ci viene molto spontaneo. Mettiamoci poi - sorride il difensore - che nell’occasione di giovedì toccava a Cistana e Moncini offrire per cui proprio nessuno è voluto mancare. A parte gli scherzi, è stato come se non ci fossimo separati nemmeno per le vacanze perché c’è stato l’intermezzo del matrimonio di Bisoli e perché alcuni di noi hanno anche fatto un po’ di giorni di mare insieme».

E quindi, è questo il tesoro che il Brescia dovrà far pesare sulla bilancia per coltivare le proprie ambizioni contro squadre che non saranno semplici squadre bensì squadroni? «Direi di sì. Siamo una squadra vera con questo concetto che si è accentuato dall’arrivo di Maran e anche questo nostro essere squadra ad esempio ha fatto la differenza nel netto miglioramento che il mio reparto, quello difensivo, ha avuto rispetto all’anno precedente. Certo che i singoli possono e devono essere un valore aggiunto, ma lo possono essere solo se il contesto gira in un certo modo. Si dice di noi che siamo dei bravi ragazzi. E infatti se parlate con i portieri scoprite che vanno d’accordissimo, lo stesso vale tra noi difensori: con Cistana ho un grande rapporto e lo stesso con Papetti che è molto cresciuto e che ha capito di avere la grande opportunità di essere così giovane in una grande squadra. Io alla sua età ero in C2. Il discorso complessivo comunque vale per tutti e ciò che noi un po’ più grandi cerchiamo di trasmettere - racconta Adorni ai microfoni di Teletutto - è che tra noi ci si deve sentire liberi di esprimersi e che occorre sempre essere onesti gli uni con gli altri».

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A «Diario dal ritiro» ospite il difensore del Brescia Davide Adorni

Le sensazioni

Vero che il calcio è pieno di gruppi che hanno vinto pur essendo formati da persone che si detestavano tra loro, ma se ci sono legami veri e forti si parte avvantaggiati. Addirittura nel Brescia Adorni e Bisoli sono riusciti a diventare migliori amici nella vita: «Quando Dimitri - grande professionista dal quale imparo anche nel rigore - mi ha chiesto di fargli da testimone mi sono emozionato. Ci eravamo conosciuti da giovani giocando insieme nel Santarcangelo e ci troviamo molto: ci capiamo con uno sguardo».

Adorni è stato testimone di nozze di capitan Bisoli - Foto New Reporter Papetti  © www.giornaledibrescia.it
Adorni è stato testimone di nozze di capitan Bisoli - Foto New Reporter Papetti © www.giornaledibrescia.it

Non è stato semplice invece per Davide farsi capire dai tifosi bresciani: impatto difficilissimo, poi il riscatto fino a trasformarsi in colonna. «Ma io - racconta il difensore - riparto sempre da zero e da sempre convinto che il lavoro paghi. È stato anche il concetto al quale mi sono aggrappato quando le cose andavano male e rimanevo anche colpito da alcune cattiverie... Io sono cresciuto in una famiglia semplice, di lavoratori e non ho avuto solo coccole. Questa impostazione mi ha aiutato a tenere sempre la barra dritta: i valori che hai a un certo punto sono le cose a cui ti attacchi. Inoltre, sembra che io voglia copiarlo, ma capisco molto la dichiarazione di Bisoli "Sono dentro al mio sogno". Mi ci sento dentro anche io: sento di essere nel posto giusto e con le persone giuste. Ci manca solo una cosa: grandi risultati che proveremo a coltivare sempre vivendo giorno per giorno. Una cosa che poi mi piacerebbe - sorride - è riprovare la sensazione di un gol: segnare contro la Samp è stato qualcosa di incredibile sotto ogni punto di vista. Mi pareva impossibile tanto che mi sarei voluto levare la pelle per provare a me stesso che era tutto vero. Questa maglia ha un grande valore e all’inizio non ci pensavo. Quando poi ho iniziato a realizzarlo ho iniziato a provare emozioni indescrivibili». Ovviamente, da condividere.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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