Tornei notturni: grande voglia di tornare, restano alcuni dubbi

Pochi dubbi: la volontà di rispolverare i tornei notturni accantonati in soffitta dal 2019 certo non manca, ma bisogna fare i conti con qualche intoppo. Questo l’epilogo del summit fra gli organizzatori dei principali appuntamenti del calcio d’estate solitamente di scena nella nostra provincia. Ieri al ristorante «Sottotiro» di Lograto si è infatti discusso del prossimo futuro di Maclodio, Porzano e Polpenazze.
E proprio lo «show» in Valtenesi sembra il più deciso a dare il via alle partite che, come quelle delle altre «sorelle», non sono state in calendario negli ultimi due anni a causa della pandemia. «Il consiglio direttivo ha detto sì e avremmo già le date - conferma Valerio Orioli, presidente dell’Us Polpenazze -. Il condizionale è d’obbligo: bisogna prima scontrarsi con la realtà».
In tal senso, le risorse umane ricoprono un ostacolo non indifferente: i vari sodalizi in cabina di regia, negli ultimi 24 mesi hanno infatti subito un ridimensionamento numerico. «Qualcuno è andato su con l’età e ha abbandonato, qualcuno non ha aderito alla campagna vaccinale, c’è chi poi ha ancora paura del virus, mentre altri hanno deciso di prendersi una pausa dopo anni di servizio - osserva Tito Cristini, portavoce del Centro ricreativo parrocchiale porzanese -. Senza un minimo di volontari a coprire ogni sera i vari ruoli, non sarà dunque facile partire. A breve avremo un confronto e un conteggio interno nel gruppo: proviamo a non cancellare l’appuntamento».@Sport
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Cavalcando allora l’entusiasmo dei «colleghi», nemmeno Francesco Zanetti si tira indietro: «Ci siamo anche noi - dice l’esponente dell’Oratorio Maclodio -. Dovremo sicuramente capire bene come muoverci con le normative anti-Covid che saranno in vigore, ad ogni modo l’intento comune è di tornare in campo e ne sono felice». Uno scenario, quello all’orizzonte che, con Mezzane apparentemente sulla stessa linea e con avvio previsto per l’8 giugno, incontra anche il plauso del presidente della Lnd Brescia.
Nel dettaglio, «mi fa piacere ricevere un feedback positivo - sostiene Stefano Facchi -. il calcio bresciano può dare un segnale forte di ritorno alla normalità».
Dalle parole bisogna però passare ai fatti. Non sono state tralasciate le questioni relative agli ingressi consentiti e alla capienza delle strutture (sarà al 100% o inferiore?), al Green pass (sarà obbligatorio e servirà un addetto che lo controlli?) nonchè il ruolo fondamentale degli sponsor (saranno ancora disponibili?). Tanti punti di domanda che si spera trovino presto risposta.
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