Insaziabile Orsa: «Ma non è stato facile vincere da imbattuti»

Il tecnico Polini racconta: «Esonerato e richiamato, il club ed io siamo cresciuti. Ero certo del trionfo»
La promozione: Polini nella sera del trionfo in campionato - © www.giornaledibrescia.it
La promozione: Polini nella sera del trionfo in campionato - © www.giornaledibrescia.it
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Vincere da strafavoriti è una passeggiata? No, non proprio, e per informazioni si può chiedere all’Orsa Iseo, che ha sì dominato il girone E di Seconda, ma è passata anche da un cambio allenatore. Stefano Polini è stato esonerato, quindi richiamato dopo quattro partite. «Ci sono state incomprensioni, ma si sbaglia sempre in due - commenta il tecnico dei sebini -. Credo che insieme possiamo imparare a gestire meglio la pressione, perché tutto è partito da lì: quando devi vincere, non è mai scontato ed anche un mezzo passo falso pare un dramma. Non è così, ma con il tempo e l’esperienza si cresce».

Intanto l’Orsa ha chiuso da imbattuta, con 17 vittorie e 7 pareggi. «Quando abbiamo vinto il campionato aritmeticamente, ci siamo imposti di terminarlo senza sconfitte. Lo abbiamo fatto dando anche spazio ai giovani ed a chi magari aveva giocato meno e, pur subendo qualche gol di troppo (5 nelle ultime due partite su un totale di 17; ndr), abbiamo centrato anche questo obiettivo». Difficile trovare una gara della svolta quando non si perde mai.

«Se devo indicarne una, credo sia stato il 3-0 contro la Pontogliese. Io rientravo in panchina dopo il precedente esonero e l’arrivo al mio posto di Andreoletti. La Pontogliese girava a mille ed arrivava giustamente gasata alla sfida con noi: se avessimo perso, avremmo potuto subire un contraccolpo psicologico. Invece no, abbiamo vinto con un grande 3-0 e lì ho capito che questi ragazzi avevano ancora parecchia fame».

L’anno prossimo in Prima categoria Polini sarà ancora alla guida dell’Orsa? «Con la società ci siamo ripromessi di parlarci dopo il 13 maggio, dunque adesso pensiamo a conquistare il triangolare tra le vincitrici dei gironi di Seconda, perché a Iseo nessun titolo è considerato platonico. Poi vedremo: a me è stato chiesto di vincere il campionato e, con questo gruppo, non ho mai avuto dubbi che saremmo riusciti a centrare l’obiettivo».

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