Il Breno fa cadere la capolista: successo di lusso e da play off

Il rinato Triglia e Melchiori abbattono il Sangiuliano e invitano i camuni a credere nel quinto posto
Tutto il Breno con Tacchinardi per festeggiare un successo di lusso - Foto Facebook Breno
Tutto il Breno con Tacchinardi per festeggiare un successo di lusso - Foto Facebook Breno
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Prima o poi dovrà sbloccarsi, prima o poi dovrà tornare ad essere decisivo, si mormorava in tribuna al «Tassara» da qualche tempo. Né prima né poi. Semplicemente al momento giusto, ossia nell’attimo più importante della stagione, Alessandro Triglia torna Alessandro Triglia: non quello dei cinque rigori sbagliati, ma quello dei gol decisivi per il Breno.

È lui, in collaborazione con Melchiori, a stendere la capolista Sangiuliano, perché il calcio alle volte si incarognisce e lavora di sottrazione, ma ogni tanto si ricorda anche di restituire (e giocare di addizione).

È un successo che cambia tutto, forse quello che serviva, dopo avere bruciato 2 punti su 3 contro il Desenzano Calvina: e non perché il distacco da 5 lunghezze è sceso a 4 rispetto alla zona play off, ma per la consapevolezza che una vittoria del genere offre.

Sì, il Breno è tornato quello efficace che sboccia ogni anno in primavera e soprattutto, ora che ha scavallato l’Everest, può gestire al meglio un calendario che sembra in discesa. Dopo gli straordinari (fatti senza Mauri e Sampietro, due top player, così, giusto per non dimenticarselo), ora basterà gestire al meglio la superiorità tecnica. Semplice? Niente affatto, ma credere al quinto posto prima di ieri si poteva; adesso si deve.

Il primo tempo è bruttino o forse è semplicemente figlio del rispetto che le due squadre nutrono l’una verso l’altra: serve un’azione personale per attentare allo 0-0, ma al 20’ Pedone, che si ritrova un tappeto rosso davanti saltando due uomini e bypassando Brancato che non spende il fallo, trova Serio in uscita. Cogliati si sbatte molto, ma per uscire dal traffico deve allontanarsi dalla porta e il suo tiro è strozzato dal limite al 29’.

Goglino, il più attivo, sfiora l’eurogol da fermo al 33’, con palla deviata e che si smorza sopra la traversa. Qeros, invece, su giocata sporca di Cogliati a sbilanciare la difesa, trova un recupero che vale un gol da parte di Tagliani al 46’, prima dell’intervallo.

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Anche nella ripresa gli episodi sono pochi. Ma finalmente buoni, almeno per il Breno. Dopo una punizione parata da Serio a Colonna al 9’, Pelamatti batte in mezzo da destra una rimessa, che una torre di Tanghetti trasforma in oro.

Triglia infatti è in agguato, la marcatura di Pascali è allegra e la girata mortifera: 1-0 e via il tappo al match. La gara non frizza ancora, il pubblico sì, inviperito per la gestione monocorde dei cartellini (20 falli i camuni, 4 gialli; 24 il Sangiuliano, nessuna ammonizione).

Cicciù salva tutto su Cogliati in mischia al 29’ nei pressi della linea, poi il Breno si esalta in contropiede. La traversa dice no a Cicciù dal limite e Balducci spegne il tap-in di Melchiori. Ma il 10 ha un altro sparo in canna: Wojdyla lo serve sulla corsa, Bruzzone non ha la rapidità per riprenderlo e da destra il diagonale chiude i giochi. Anzi, per i play off del Breno li apre decisamente.

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