Il Breno da viaggio si sblocca: un rigore al 94’ per ripartire

Stavolta gioia nel recupero: Melchiori fa doppietta e i granata in rimonta spengono il Villa Valle
Rigore per la vittoria. Lorenzo Melchiori spiazza il portiere del Villa Valle e regala i tre punti al Breno
Rigore per la vittoria. Lorenzo Melchiori spiazza il portiere del Villa Valle e regala i tre punti al Breno
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Cesarini dà, Cesarini toglie. Quello della «zona», ovviamente. E intanto Mario Tacchinardi continua a studiare da profeta: «Stiamo in partita perché una sfida del genere possiamo risolverla nel finale, quando la loro intensità, gioco forza, calerà», aveva detto alla vigilia il tecnico del Breno. Che soltanto una settimana prima, nella trasferta di Casatenovo, aveva avvertito i suoi di restare sul pezzo fino all’ultimo minuto «perché una giocata può chiudere la partita».

Ecco, appunto: pronostico azzeccato (nel male, cioè con un ko al 90’) domenica scorsa; pronostico azzeccato (nel bene, col maltolto restituito al 94’) ieri in casa del Villa Valle. Morale della favola? Potevano essere due pareggi, e due punti. Invece ne arrivano 3, che lanciano i camuni a -5 dai play off.

Tanto meglio così, perché per iniziare il rush finale, senza più asterischi in classifica da calcolare e giustificare, la distanza può essere quella giusta, specie considerando il passo che in genere il Breno sfoggia in primavera. 

L’avvio ospite passa dal lavoro sporco, perché le sfide alle pericolanti (attenzione, sul cammino dei camuni ne arriveranno parecchie ora) sono così: e allora su due rimpalli vinti al limite Nolaschi e Tanghetti, nel giro di 40 secondi, impegnano centralmente Cavalieri. La prima occasione pulita se la costruisce però Radaelli a destra: dribbling a rientrare sul tackle troppo morbido di Negretti, ma Serio col ginocchio mura.

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È un primo tempo gestito meglio dal Villa Valle: Tacchinardi lo capisce e chiede ai suoi di stringere i denti, aspettando tempi migliori. Gli va bene quando Brancato al 24’ toglie palla dalla testa di Maritato su cross di Castelli, che già aveva saltato Serio. E pure al 37’, quando Colferai colpisce al volo fuori di poco su cross letto male dalla difesa. Non però al 38’: Mondini spazza in ritardo, Colferai prende palla e gioca di sponda col palo.

Serio è in ritardo, ma chi si aspettava il tiro da lì? Più «magata» della punta che distrazione del portiere. Come una sberla: magari fa male, però è salutare. E il Breno rinsavisce in tempo. Dopo un tentativo largo di Seck, al 5’ della ripresa Melchiori inventa, su apertura di Nolaschi, il tiro a giro da fuori per il pareggio. È un momento decisivo quasi quanto quello del 49’, perché il Breno capisce di essere in tempo in una gara che, sulla carta, deve solo vincere. Colferai riprova la carambola ma non può sempre essere Natale, dopo di che il rosso severo per doppia ammonizione a Martini scuote una partita che profuma di camomilla.

«Restiamo in gara, poi vediamo», per riprendere Tacchinardi. E quel «vediamo» spalanca un orizzonte bellissimo, che si concretizza sull’ultima palla. Triglia si frappone tra la sfera e Priola e prende il rigore. Dal dischetto va Melchiori: testa o croce, come un lancio di moneta. Il 10 sceglie il lato giusto e il quinto posto torna a tiro del Breno. Oggi inizia la primavera. E in primavera, si sa, i granata viaggiano.

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