Concesio, lo stadio chiuso non basta: insulto razzista in campo

Un weekend a tratti surreale, con spalti sguarniti e un silenzio generale paragonabile a quello che aleggiava sulle partite in tempo di pandemia. Quando, in assenza di tifo, si poteva sentire ogni suono, parola, o minimo rumore in campo. A Concesio, però, nessun virus da contenere, se non quello di una sempre più aleggiante maleducazione e scorrettezza sugli spalti – e purtroppo anche in campo – che ha portato la società a decidere di impedire l’accesso al centro sportivo ai tifosi di casa per tutto il fine settimana.
La situazione
«La nostra iniziativa è scaturita da vari comportamenti, vissuti non solo nel nostro centro sportivo, ma anche in trasferta – commenta il presidente del Concesio, Simone Terminini –: il messaggio che vuole passare non è che i nostri genitori siano disastrosi, ma che è tutto il sistema calcio ad essere diventato pesante. Abbiamo voluto mandare un segnale forte per iniziare a dare una sterzata al comportamento scorretto prima fuori e poi dentro al campo e trovare una soluzione, insieme alle altre società. Stiamo vivendo, secondo me, tempi preoccupanti: i ragazzini sono sempre meno rispettosi, spalleggiati da genitori convinti di avere in famiglia un campione da serie A. Bisogna stare tutti molto più sereni, mandando tranquillità a tutto il sistema calcio».
Il fatto
La decisione, comunicata all’inizio della scorsa settimana, è stata quindi di rinunciare alla tifoseria di casa per tutto il weekend. Durante le partite dei classe 2016, dell’Under 13, U15, U16 e Juniores U19: quest’ultima gara vinta per 4-2 dai locali, che hanno però terminato la gara in dieci a causa di un’espulsione per un insulto a sfondo razzista, macchia in un weekend all’insegna del rispetto.

Nessun genitore, nonno o accompagnatore dei tesserati valtrumplini ha potuto accedere alla struttura di via Aldo Moro. I capannelli dei genitori dei locali si sono quindi formati nel parcheggio, tra chi attendeva serenamente il ritorno del figlio finita la gara e chi invece usava toni un po’ più accesi, seccato dalla situazione «che coinvolge tutti, anche chi di solito si comporta bene». Altri si sono piazzati oltre la recinzione della struttura, mentre sugli spalti c’erano solamente gli accompagnatori delle squadre ospiti.
«Qualcuno si è lamentato – ammette Terminini – e non ha capito del tutto la nostra scelta, ma noi siamo andati avanti per la nostra strada: i nostri allenatori sono stati contentissimi di questa decisione, apprezzando il silenzio generale. I genitori ospiti sono stati tutti rispettosi, alcuni si sono anche complimentati per la nostra decisione. Io ho trovato una serenità generale in tutte le squadre, con una maggiore tranquillità anche in campo».
Il centro sportivo di via Aldo Moro a Concesio riaprirà le sue porte ai tifosi il fine settimana dopo la pausa pasquale. «Sperando che la lezione sia servita», chiosano dalla società triumplina.
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