Brescia, così sei irriconoscibile: a Bari un vero flop con figuraccia
Per prima cosa indifeso, poi irriconoscibile. E dunque ingiustificabile. Si fatica anche un po’ a trovare aggettivi adeguati in certe circostanze. È comunque sufficiente essere telegrafici per descrivere il Brescia semplicemente arrivato in Puglia in modalità off. Spento.
Non servono del resto le parole quando c’è un 6-2 a raccontare tutto per filo e per segno. Punizione severissima, da situazione scappata troppo presto di mano, ma non immeritata: se non ci stava il divario di tre gol col quale si era chiuso il primo tempo, gli altri tre gol subiti in un secondo tempo nel quale la squadra di Clotet è rientrata dagli spogliatoi con le mani in alto - arrendevole non per svogliatezza, ma per mancanza di armi - giustifica le proporzioni della disfatta. Appena attenuata dai due gol della bandiera firmati Olzer e Moreo tra il 41’ e il 46’, ovvero quando il Bari stava già facendo festa con i suoi quasi 24.000 tifosi.
Tutto surreale, come gli afosi 28 gradi di giornata: un fuori stagione per un Brescia fuori giri. Le rondinelle adesso sono costrette a fare i conti con quella che è stata una figuraccia. L’ultimo 6-2 patito fu nell’aprile 2020 con l’Atalanta: il Brescia che inseguiva il filotto di 5 vittorie ha invece eguagliato un quasi record (molto più pesante il 6-0 a Cagliari nel 2016) in negativo. C’è comunque un simil zuccherino: nonostante la sconfitta memorabile, Bisoli e soci restano ancora primi a braccetto con la Reggina anch’essa ko e ora pure col Bari.
Livello
Ma ha senso davvero inquadrare la classifica quando la partita di ieri ha detto che il Brescia è ancora a caccia di se stesso? Per questo si predicava di andarci piano. Tanto Bari, troppo Bari e un Brescia che da poco è sceso preso a zero. Alla squadra di Mignani è anche girato tutto benissimo, per carità. La classica giornata perfetta.
Ma se questo è accaduto è stato anche per l’inferiorità palesata dalla squadra di Clotet che è stata sotto - fisicamente, ma anche tatticamente - in tutti i fondamentali. Una squadra indifesa come ai non bei vecchi tempi con i novelli principi della retroguardia, retrocessi - si spera per una giornata - nuovamente a «ranocchi».
Potere dei baci avvelenati di Walid Cheddira che invece i suoi galloni di nobiltà sotto rete se li tiene sempre più stretti: doppietta e pure un assist tanto per gradire. Gol e assist anche per Bellomo mentre era toccato a Folorunsho (un ossesso, vera chiave tattica nelle due fasi) inauguarare il pomeriggio da incubo - poi chiuso da Scheidler con in mezzo Antenucci - del Brescia. Se qualcuno aveva già impostato la via della luna come indirizzo finale, ecco: resti a terra.
Sarebbe un errore adesso sconfessare le buone indicazioni pregresse (equilibrio, equilibrio e ancora equilibrio), ma certo la partita di ieri va analizzata in profondità come il Brescia e Clotet già seppero fare dopo il Frosinone. Errori ne sono stati commessi a catena ieri. Nessuno esente: difesa horror, centrocampo morbido, attacco confuso.
Soluzioni
E pure Clotet rivedibile nella gestione e forse anche nell’impostazione. Con un trequartista - Benali - e due punte, il tecnico avrebbe voluto esercitare una pressione alta e furiosa, ma il piano gara - qualunque esso fosse - non ha fatto in tempo a esplicitarsi: è naufragato anche su marcature lasse e fasce (chiave numero due della giornata) sulle quali gli avversari hanno imperversato (specie dalla parte di Dorval).
Tutto è stato mortificato dal gol di Folorunsho dopo 7’. Il Bari, partito a testa bassissima e feroce, l’ha messa subito sui suoi binari aggingendo il punto esclamativo al 27’ col raddoppio di Bellomo servito da una spizzata aerea di Cheddira. Fin lì partita riassumibile con: Brescia che non demerita palla a terra (non a caso possesso palla al 57%), ma che si perde in una marea di passaggi senza sbocchi, e Bari micidiale davanti.
La squadra di Clotet dà comunque l’idea di poter rientrare in partita e un gol di Ayé al 35’ lo certifica: il Var però no perché vede un fuorigioco (roba di millimetri)di Benali mentre serve Florian. Un episodio che sega le gambe alla banda con la V che sconsolata incassa pure il tris, ancora aereo, da Cheddira. Inizia la ripresa, ma mentre ti aspetti un Brescia all’arma bianca per provare a imbastire la rimonta, in realtà è come se in campo la squadra non si ripresentasse: ci sono Ndoj e Bianchi per Bisoli e Ayé, ma fa lo stesso.
Il Bari banchetta: Cheddira prima va via in velocità al povero Papetti e poi fredda Lezzerini con uno scavino per il poker, poi Antenucci (con deviazione di Moreo) e Scheidler a completare la festa. Prima che Olzer e Moreo salvino parzialmente l’onore. Finisce con i circa 250 al seguito a cantare «Non vi lasceremo mai». E poi ancora squadra consolata dagli stessi in aeroporto: sono le due immagini copertina sulle quali costruire la reazione col Cittadella. Su la testa. Subito.
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