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Brescia calcio: 35mln di debito? Idea fondazione

I video degli interventi di Ragazzoni e Rebecchi nella trasmissione «Parole di calcio». Il punto sulla situazione
Ragazzoni e Rebecchi a «Parole di calcio»
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Quattordici i punti in classifica. Tre quelli di penalizzazione che verranno a breve ufficializzati. Due, sempre col segno meno davanti, quelli che dovrebbero aggiungersi a causa del molto probabile (se non scontato) mancato pagamento degli stipendi dal mese prossimo. E soprattutto, trentacinque milioni di debito della società.
 
Quest’ultimo dato è emerso nel corso della trasmissione «Parole di calcio», in onda ieri su Teletutto. In cui è intervenuto l’amministratore unico del club di via Bazoli Luigi Ragazzoni. E nella quale era ospite l’onorevole Aldo Rebecchi, uomo che fa parte del «consiglio dei saggi» del sindaco Del Bono e che già la scorsa estate era in prima fila nelle operazioni che hanno permesso di iscrivere la squadra al campionato cadetto. Proprio lui ha avanzato una nuova proposta salva-Brescia: «Apriamo un tavolo per creare una fondazione di partecipazioni».
 
IL DEBITO
Il debito del Brescia calcio ammonta a circa 35 milioni di euro. Il club deve soldi a istituti di credito, ad altre società di calcio (per operazioni di mercato), a fornitori. Tra le altre voci gli stipendi e l’Irpef. Poi ci sono debiti di natura fiscale. 
 
COSA STA CERCANDO DI FARE IL BRESCIA
La società, con l’amministratore unico Ragazzoni, cerca acquirenti o investitori. La situazione, da questo punto di vista, è però in stallo. Qualcuno ha chiesto informazioni, altri hanno domandato di poter ricevere dei dossier. Nessuno ha fatto «il passo». «Non è il momento economico adatto, se ci fossero altri dieci imprenditori con me...» è la risposta che Ragazzoni si è sentito dare più spesso.
 
QUANTA BENZINA RESTA?
«L’autonomia è limitata - ha affermato Ragazzoni -. In questo momento la gestione è quasi di tipo liquidatorio. Non possiamo che muoverci sul mercato, naturalmente in uscita». In questo senso c’è una trattativa aperta per cedere il difensore (o esterno di centrocampo) Coly alla Roma. Il Brescia potrebbe incassare 700mila euro. Fallimento? Al momento non dovrebbe accadere. Lontana anche l’ipotesi del fallimento pilotato «tipo Bari».
 
LA PROPOSTA
«Apriamo un tavolo», ha suggerito Rebecchi. «Anche domani (oggi, ndr)» la risposta di Ragazzoni. L’appello dell’onorevole è chiaro: «La città si rimbocchi le maniche. Gli imprenditori, la banca, le istituzioni e il popolo si uniscano per dare vita ad una fondazione di partecipazione in cui tutti i soggetti concorrono. L’obiettivo? In primo luogo rifinanziare la squadra. Poi, per il futuro, discutere di altre questioni, come ad esempio quella del nuovo stadio».
 
INTANTO DAL CAMPO...
Il Brescia, sul campo, non ingrana. Con tutti e cinque i punti di penalizzazione sarebbe ultimo a quota nove. «Questo gruppo non funziona e la colpa è mia», ha affermato l’allenatore Ivo Iaconi. Il Brescia, reduce dai ko di Trapani e in casa col Pescara, giocherà col Bologna (sabato 15 alle 20.30 al Dall’Ara) e col Carpi (sabato 22 alle 15 al Rigamonti). Due impegni di fuoco. Iaconi recita il «mea culpa», ma le responsabilità non possono pesare solo sulle spalle del tecnico. Che, intanto, ribadisce: «Sento la fiducia della società e nutro fiducia verso i giocatori». 

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