Brescia, 110 volte auguri tra lacrime e riscatti
Nei giorni in cui gli italiani sono un po’ più orgogliosi d’essere italiani, grazie all’impresa dell’Euro-Nazionale, il Brescia compie 110 anni. Accadde oggi, nel 1911. Era di lunedì. Venne fondato il Foot Ball Club Brescia. Che nel 2017 ha rivisitato quel nome, prendendo la ragione sociale di Brescia Football Club. Per tutti resta il Brescia calcio. Ed è espressione della nostra terra. Un milione e 255mila persone, 4.785,62 chilometri quadrati.
La società nacque in un’assemblea indetta per le 20.30 al Ristorante Panteo, al civico 37 di via Gabriele Rosa. Al fine di promuovere, come scrisse il quotidiano La Provincia di Brescia, «il simpatico ed ormai ben noto giuoco del calcio». Simpatico? Non è l’aggettivo che utilizzeremmo per riassumere la storia della Leonessa. I punti chiave sono altri: passione - certamente -, sofferenza, orgoglio, una pioggia di delusioni, grandi rinascite, gioie travolgenti, che durano troppo poco.
Sessantadue partecipazioni alla serie B sono un record nazionale. Ventitré in serie A, oggettivamente, sono poche, per la squadra che rappresenta una terra considerata potenza economica europea. Nel passato, il futuro.
Quattro campionati di B vinti (1964-1965, 1991-1992, 1996-1997, 2018-2019), due di C1 (1938-1939, 1984-1985), l’Anglo-Italiano a Wembley (1994). Le partecipazioni all’Intertoto 2001 e 2003. Tra i fiori all’occhiello della Primavera, il Viareggio del 1996. Alcuni dei protagonisti più gloriosi sono nelle foto di questa pagina (le prime tre gentilmente forniteci dal collezionista Paolo Parizzi). La speranza è in un futuro migliore. Di stabilità, in serie A. Una chimera. L’unica cosa che manca davvero, al netto dell’era di Baggio e Mazzone, in 110 anni di passione, orgoglio e sofferenza sportiva.
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