Il sogno è realtà: la Germani in finale scudetto
«So che nessuna è come te… Sono sempre i sogni a dare forma al mondo…». Una storia dove manca solo il gran finale, un’intera città impazzita di gioia. La Germani regola per la terza volta Trapani e vola in finale scudetto.
Un traguardo incredibile, costruito giorno dopo giorno. Un popolo, quello della Brescia a spicchi arancioni, che oggi tocca con le sue mani un momento mai raggiunto prima. È la vittoria dei 5.164 presenti al PalaLeonessa, degli altrettanti o forse più che non hanno potuto esserci fisicamente. È la vittoria di Lorenzo Pollini, Alessandro Tonelli, Matteo Cotelli e Gianpaolo Alberti, loro, portacolori bresciani che troppe volte non hanno avuto i riflettori puntati addosso ma che hanno contribuito in maniera clamorosa al raggiungimento di questo obiettivo.
Un capolavoro che porta la firma indelebile di coach Giuseppe Poeta e del suo capitano Amedeo Della Valle a rappresentare un gruppo formidabile che oggi ha pensiero fisso in testa: il lavoro non è ancora finito. Brescia chiude i conti con un clamoroso «sweep», frutto di tre prestazioni sontuose che hanno disintegrato i sogni di gloria dei siciliani. In un PalaLeonessa che ha fatto registrare, oltre al sold out i record di : decibel, temperatura e tasso di umidità, Brescia si presenta sul parquet con i soliti «noti».
La cronaca
Trapani prova subito ad alzare i giri del suo motore, a respingere le folate dei siciliani ci pensa un ispirato Amedeo Della Valle. Il calo di percentuali della Germani viene immediatamente punito da Horton e Robinson che produconop il massimo vantaggio al minuto 10. Il rientro è una corrida, senza esclusione di colpi. Brescia prova a ricucire con Ndour e ci riesce, il fendente di un ottimo Cournooh completa la rimonta e segna il sorpasso. Ci vuole tutta l’energia di Burnell a produrre il parziale bresciano con la Germani che arriva sul + 7. Trapani chiude i conti del primo tempo con le squadre negli spogliatoi sul 47-42.
Trapani inizia forte anche la ripresa dei giochi, Petrucelli Horton con il parzialino prima che si scateni la furia Ivanovic. Cinque punti del montenegrino rimettono il nuovo +6 Germani. Colpi che non si risparmiano, botta e risposta con Rossato a mandare tutti all’ultimo riposo sul 71-69. Ultimi dieci giri di lancette. Un mattoncino dopo l’altro, capitan Della Valle indica la strada, Trapani replica ma Brescia è in missione. Sembra di essere in «Mortal combat», quel viedeogame che spopolava negli anni 90. Ecco allora Maurice Ndour sfoderare la famigerata «fatality». Decollo e poster, si, il più bello della stagione a Robinson!
È la giocata che manda in delirio Brescia, la sua provincia e un popolo innamorato di questa splendida creatura chiamata Pallacanestro Brescia. Sedetevi comodi, Brescia giocherà la sua prima finale scudetto della storia «Sono sempre i sogni a dare forma al mondo… e sogna chi non crede che sia tutto qui».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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