Germani: ritmo da capolista per due mesi da incorniciare

Per citare gli Oasis di «Columbia», brano con cui la band dei fratelli Gallagher aprì la leggendaria doppia data a Knebworth (10-11 agosto 1996, davanti a un quarto di milione di spettatori): «There we were, now here we are, all this confusion, nothing’s the same to me». Liberamente tradotto: «Guarda dove eravamo e guarda dove siamo adesso. Che confusione, nulla è come prima». Un inizio di strofa di cui la Germani può appropriarsi. I mesi di dicembre e gennaio (che terminerà con gli impegni contro Dinamo Sassari, domani al PalaLeonessa, e Reyer Venezia al Taliercio) hanno letteralmente ribaltato le prospettive della squadra di Magro.
Dove eravamo? Al momento della pausa in seguito alla batosta dell’Unipol Arena contro Reggio Emilia (80-61, 21 novembre) i biancoblù si trovavano al tredicesimo posto in classifica, a 6 punti, in compagnia di Cremona, Varese e Sassari, con due sole lunghezze di vantaggio sulle ultime, Fortitudo Bologna e Pesaro.
Dove siamo adesso? Quinti a 16 punti (in attesa dei recuperi mancanti che coinvolgono Trieste, Trento, Treviso e Varese), ma di fatto - per adesso - nel blocco delle terze insieme a Trieste, Trento, Tortona e Brindisi. Da quinta, la Pallacanestro Brescia entrerà anche nella griglia della Final Eight di Pesaro. Proprio contro la Carpegna, l’altra sera, è arrivato il quarto successo consecutivo: roboante nel punteggio, 110-78, esaltante per la performance.
Tra il ko di Casalecchio di Reno e la vittoria di giovedì sera c’è un ritmo di marcia da capolista: 10 punti in sei gare. Solo la Virtus Bologna ha fatto altrettanto bene. Brescia, in questa parziale graduatoria, si mette alle spalle Olimpia Milano, Dinamo Sassari, Pesaro e Tortona, tutte e quattro con otto punti in sei match disputati, e via-via le altre.
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Una «Winter Marathon» trionfale, dunque, per Moss e compagni, che col quarto successo consecutivo hanno generato una striscia che in campionato non si vedeva da qualche tempo. La scorsa stagione la Germani non riuscì a vincere più di tre gare di fila (il tris risale a febbraio 2021, con Buscaglia).
Non sarà invece facile ripetere l’exploit della stagione interrotta dalla prima ondata Covid, quando Esposito inanellò sei successi di fila in campionato (nove, calcolando l’Eurocup), sempre tra dicembre e gennaio. Intanto, l’entusiasmo è comprensibilmente alle stelle. Come testimonia l’intervento del centro biancoblù Michael Cobbins ieri a Basket Time, su Teletutto. Alla domanda sulla Final Eight, l’americano ha risposto senza esitazioni: «Possiamo vincerla noi».
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