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Germani: contro Reggio Emilia la prima di quattro finali

A Santo Stefano la sfida alla Cenerentola ferita. Magro vuole la Final Eight e «pensa» a Petrucelli
La rosa profonda della Germani dovrà tornare utile anche in queste ultime quattro gare di andata - © www.giornaledibrescia.it
La rosa profonda della Germani dovrà tornare utile anche in queste ultime quattro gare di andata - © www.giornaledibrescia.it
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Inizia la rincorsa, «anche per John». Alessandro Magro, allenatore della Germani, mette nel mirino la fine dell’andata, e una classifica che dovrà dire che la Pallacanestro Brescia è tra le prime otto forze del campionato. Condizione necessaria per partecipare alla Final Eight di Coppa Italia, a febbraio, a Torino.

«Questa squadra - specifica il coach - si è messa tra gli obiettivi stagionali anche quello di poter dire la propria nella competizione di metà stagione. Per farlo, però, bisogna... esserci. Così, nella riunione subito dopo la partita contro il Bursaspor (martedì scorso, vittoria record per 110-74, ndr), ho messo in chiaro che adesso, in campionato, ci aspettano quattro finali. La speranza è quella di poter avere con noi Petrucelli per la Final Eight, affinché possa dare il suo contributo. Chiaro, dovremo arrivarci senza di lui».

La prima finale in questione è già domani, lunedì 26 dicembre, quando, alle 20.30, arriverà al PalaLeonessa Reggio Emilia, che attualmente chiude la classifica con due sole vittorie all’attivo. La radiocronaca diretta della gara (il duello con l’Unahotels chiude la dodicesima di andata, che si gioca interamente nel giorno di Santo Stefano) è sulle frequenze di Radio Bresciasette. Sul sito del Giornale di Brescia gli aggiornamenti testuali. Match in tv su Eurosport 2, in streaming su Eleven.

Le parole

Magro è convinto: «Per affrontare al meglio Reggio Emilia, squadra pericolosa al di là della classifica, dobbiamo ripartire dalla prestazione di Eurocup, e in particolar modo dalla performance difensiva - commenta il tecnico -. Se è chiaro che noi abbiamo fame di punti, lo stesso si può dire dei nostri avversari, che hanno bisogno di risalire». Se in questo piccolo «campionato nel campionato» di quattro gare che termina il 15 gennaio a Verona (prima ci saranno Dinamo a Sassari e Trento in casa) mancherà Petrucelli, Brescia può contare su due nuovi elementi di qualità che si stanno progressivamente mettendo alla pari col resto del gruppo.

«Nikolic - afferma Magro - è un piccolo computer. Capita che chiami determinati giochi una frazione di secondo prima che io mi faccia sentire dalla panchina. Grazie a lui, ma anche a Cournooh, siamo tornati a coinvolgere meglio i lunghi. Cosa che abbiamo un po’ faticato a fare subito dopo l’infortunio di Caupain. Taylor è stato protagonista di un grande esordio a Lubiana, ma anche contro il Bursaspor ha dimostrato di esserci, pur non avendo la medesima pericolosità offensiva».

Nel parlare del nuovo esterno americano, il coach cita il tuffo a pancia sul parquet nella gara col Bursaspor, per recuperare un pallone. «Della Valle è volato dalla panchina ed è corso a complimentarsi con Ryan per la giocata». L’integrazione dei due procede anche e soprattutto in allenamento. A tal proposito, Magro assicura che la squadra sta lavorando a mille, e la testa è totalmente settata su questo poker di gare di fine andata (l’Eurocup torna prima dell’ultima, il 10, in casa, contro Badalona), a partire dall’impegno con Reggio Emilia.

«Torniamo a giocare il campionato e saremo costretti a rinunciare a uno straniero. Ma la scelta circa chi starà fuori non è ancora stata presa, perché abbiamo qualche acciacco». Teoricamente l’uomo che dovrebbe star fuori nella partite di serie A sarebbe Moss, per altro decisamente positivo martedì contro i turchi. In campionato, la Germani arriva dal ko contro la Virtus Bologna. I due aspetti positivi di una domenica senza vittoria sono stati la semi-rimonta nella seconda parte di gara e il grande calore del palazzetto. Che Magro si augura possa replicarsi nel match «festivo» contro Reggio. Lo definiamo tale, ma di festivo ha solo la data, perché la stagione - adesso - è in realtà in una fase più calda che mai.

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