Germani: Bonetti «vede» un campionato con gerarchie definite

Lo scorso anno ci aveva azzeccato in pieno, e la previsione, che poteva apparire quasi azzardata - dato che si veniva da un’annata nera -, aveva pure portato fortuna. Matteo Bonetti, storico patron e oggi membro del Consiglio di amministrazione della Pallacanestro Brescia, aveva parlato di sfida apertissima dietro le irraggiungibili Olimpia Milano e Virtus Bologna, con la Germani prima candidata a ricoprire un ruolo da outsider. «Per il campionato 2022-2023 - afferma Bonetti - credo invece che le gerarchie saranno più nette. Vedo una serie A divisa in tanti tronconi». Ciò che non cambia, naturalmente, è la coppia di regine lassù, che per partecipazione (stavolta di entrambe) all’Eurolega, e quindi investimenti, qualità e profondità del roster non sono raggiungibili.
All'attacco
«Attenzione, però, a Tortona - avverte Bonetti -. Perché ha tenuto l’intelaiatura, si è rinforzata ed è l’unica tra le prime otto della mia griglia a non disputare una coppa europea. Mentre le dirette concorrenti dovranno dividersi tra due competizioni, i piemontesi potranno preparare le partite di settimana in settimana. Non mi stupirebbe se la Bertram alzasse un trofeo...» La Germani «è comunque in seconda fila, con la Reyer Venezia. Metto la nostra squadra terza, ma di fatto è lì con gli orogranata. La stessa Tortona, la Dinamo Sassari, ma anche Trento (secondo me sottovalutata) e Reggio Emilia hanno molto da dire. Gli emiliani, in particolare, hanno decisamente alzato l’asticella con gli acquisti di Mateusz Ponitka e Michele Vitali».

Stupisce la GeVi Napoli in quinta fila, con Brindisi, dopo che i partenopei hanno faticato - e non poco - per centrare la salvezza la passata stagione?
«Invece attenzione, perché l’asse Buscaglia-Pancotto è solidissima, e c’è molto entusiasmo. Il derby con Scafati infiammerà ancora di più l’ambiente. Pure Brindisi, che ha cambiato molto, potrà essere pericolosa. A Vitucci il compito di trovare la giusta chimica».
Poi c’è la sfida per la salvezza.
«Pesaro, a mio avviso, è coinvolta solo virtualmente - commenta il Doc -. L’esperienza di Repeša e Costa permetterà ai marchigiani di stare alla larga dai rischi. Ma sarà comunque battaglia. Vedo Varese, Verona, Treviso, Scafati e Trieste più a rischio. Ma si tratta di squadre che, poi, devi anche andare a battere in casa loro. E non è mai facile. Il basket è anche emozione, i valori tecnici hanno un significato, ma fino a un certio punto».
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Torniamo alla Germani.
«In estate, il vero segnale dato dal club è stato l’acquisto di Caupain e Massinburg una volta registrate le partenze di Mitrou-Long e di Della Valle. Poi, Amedeo è tornato. Ma in quel momento è stato fondamentale rispondere subito. Più in generale, la squadra si è rinforzata in ogni ruolo, rendendosi pronta per il campionato e per l’Eurocup». Oggi è prevista la partenza per il ritiro di Ponte di Legno, dove la Germani si fermerà fino al 4 settembre. Giovedì, al PalaRomele di Pisogne, la prima amichevole con Ferrara di A2.
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