Germani al bivio: c’è l’opzione di restare in 12 almeno all’inizio

L’ala piccola da prendere per completare il pacchetto esterni. Oppure restare così, in dodici. Al momento siamo al 50-50. Sono momenti di riflessione in casa Germani, sull’asse che collega lo staff tecnico capitanato da Alessandro Magro, il general manager Marco De Benedetto e la proprietà rappresentata dall’amministratore delegato Mauro Ferrari. Il primo è chiamato a «pensare pallacanestro», una pallacanestro futuribile, vincente e sostenibile negli equilibri. Il secondo, per la sua quota parte, fa altrettanto, e poi si muove sul mercato. Il terzo valida le proposte mettendo a disposizione le risorse per trasformarle in realtà.
Anche se l’operazione Della Valle porta direttamente la sua firma. Proprio il ritorno di Adv, come si è scritto, ha modificato i piani. Che erano già scritti: il sesto italiano sarebbe stato un giocatore «di contorno», il settimo straniero una guardia-ala scorer (tra i profili inizialmente individuati Tyrone Wallace e Tyler Hall).
Se si mantenesse l’indirizzo iniziale, ossia quello di portare comunque a Brescia un ulteriore esterno di qualità, cambierebbero di non poco le gerarchie pensate all’avvio della campagna acquisti. Nella fattispecie, ci sarebbe meno spazio per Moss in Eurocup (anche se le stagioni sono lunghe e gli infortuni restano sempre dietro l’angolo), e un giocatore tra Laquintana e Cournooh si troverebbe, parimenti, con meno minuti. Panorama. Ricapitolando, al momento la Germani ha in rosa Troy Caupain e Tommaso Laquintana nel ruolo di playmaker. Amedeo Della Valle e CJ Massinburg si muovono nello spot di guardia. David Cournooh può ballare tra entrambi i ruoli. Nel «3» ci sono John Petrucelli e David Moss (il capitano è stato schierato anche come «4» tattico, pure lo scorso anno, quando Paul Eboua, in quella posizione, non offriva troppe garanzie).
Nel pacchetto lunghi, le ali grandi sono Kenny Gabriel e Nicola Akele. I centri sono Michael Cobbins, Christian Burns e Tai Odiase. Restare con questo assetto avrebbe alcuni vantaggi. Le gerarchie sarebbero infatti piuttosto definite, all’interno di una stagione in cui dodici possibili titolari sarebbero comunque chiamati a giocare meno nell’arco della partita (e sprigionare il massimo delle energie nei minuti sul parquet). Giocare meno, ma giocare tutti, con le giuste proporzioni, insomma. La fotografia attuale restituisce un roster in cui tutti, a livello mentale, potrebbero sentirsi protagonisti. Inserire un ottavo esterno permetterebbe di offrire certamente qualità e più opzioni (il mantra è sempre «stagione lunga»...), ma il pallone resta uno, e i minuti di partita quaranta.
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Di qui il necessario momento di riflessione, che comunque non potrà durare troppo a lungo. O si resta in dodici con un pizzico di qualità in meno, e più equilibrio, con la possibilità di intervenire sul mercato in corso d’opera, o si sale a tredici, aggiungendo talento da subito (magari con un elemento comunque meno «impegnativo» rispetto ai profili individuati), ma rischiando di scontentare qualcuno.
Intanto l’area comunicazione della Pallacanestro Brescia si è arricchita di una figura professionale. Quella di Luca Patuelli, che ricoprirà il ruolo di social media manager, affiancando il media director Alessandro Pediconi, Silvia Castrezzati (comunicazione e marketing) e Benedetta Venieri (graphic designer). Il fratello di Marco (direttore operativo) aveva già supportato la squadra nell’avventura della Final Eight di Pesaro e in altre occasioni. Per il ruolo di team manager, ricoperto la passata stagione da Rocco Iacopini, la società annuncerà a breve una nuova figura, giovane, che seguirà la squadra nell’arco della stagione.
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