Inizia la Coppa Italia della Germani: con Tortona serve equilibrio

Arrivare in forma potrebbe essere quasi sconsigliabile. Se ci fosse un modo per affacciarsi alla Final Eight di Coppa Italia la cui efficacia fosse da rintracciare nell’esperienza diretta, consisterebbe nel presentarsi ai quarti di finale in pessimo stato. La volta che era accaduto così, la Germani era arrivata fino a domenica. E quella domenica aveva vinto. Oggi, invece, la competizione nazionale giunge in un momento felice e sereno. Non come quello del febbraio dell’anno scorso, forse, eppure molto buono. Far calcoli, però, anche se sono calcoli «al contrario», probabilmente non serve. La chiamano «la bolla» perché è qualcosa di fluttuante, chiuso, «a parte» rispetto al resto della stagione. Segue traiettorie imprevedibili. La Coppa Italia è inafferrabile. E adesso la Pallacanestro Brescia è pronta al quarto di finale contro Tortona.
Il programma
Germani-Tortona è in programma oggi alle 18 alla Inalpi Arena di Torino. È il primo dei due quarti di finale in calendario per oggi, e mette di fronte la squadra che ha chiuso l’andata al primo posto e quella che, al termine della fase ascendente della regular season, era ottava. Il secondo si gioca sempre oggi, alle 20.45, ed è Virtus Bologna-Olimpia Milano. Domani, giovedì, spazio a Trento-Reggio Emilia (alle 18) e Trapani-Trieste (alle 20.45). Le semifinali si disputeranno sabato (chi vince tra Brescia-Tortona pesca la vincente tra Milano e Bologna). Domenica, alle 17.15, la finale. La radiocronaca diretta del match di oggi è sulle frequenze di Radio Bresciasette. Sul sito del nostro quotidiano gli aggiornamenti testuali.
Opposti
In questo momento Brescia e Tortona non potrebbero essere più diverse. Le due squadre, a dirla tutta, sono accomunate da un certo tipo di «identità» nel contesto del panorama cestistico nazionale. Da alcuni anni sono «provinciali di lusso», ossia squadre non big, ma costruite con qualità e buone ambizioni, per provare in qualche modo a insidiare le superpotenze Olimpia Milano e Virtus Bologna, magari scattando avanti in occasione di un loro passo falso. Ciò detto, attualmente la Bertram vive un brutto momento di forma. Tra campionato e Champions League ha perso le ultime cinque partite. Ottava alla fine dell’andata era, e ottava rimane, ma adesso la Reyer Venezia la tallona in classifica. Contestualmente, De Raffaele ha perso per infortunio la forte ala lettone Arturs Strautins.
La Germani, dal canto proprio, magari con meno slancio rispetto alla prima parte di stagione, prosegue la propria marcia. È seconda, a due sole lunghezze dalla capolista Trento, ed è reduce dalla bella vittoria interna contro Trieste. La Bertram, ancora, è squadra lunghissima, e costruita per ben figurare tanto in campionato quanto in Champions League. Quella di Poeta si dedica a un’unica competizione, è ben più corta e ha gerarchie più definite.
Condizione
Chiaro che, in questo momento, la Bertram è in una condizione peggiore rispetto alla Germani. Il che – se si legga sopra – nel contesto della Coppa Italia potrebbe pure essere un vantaggio. La famosa «bolla» può diventare quel luogo in cui ci si ricarica. In cui ci si dimenticano le fatiche in Italia (ad esempio la scoppola presa domenica dalla Virtus Bologna, in casa) e quelle d’Europa (i due scivoloni esterni con Aek Atene e Würzburg). Proprio come fece la Germani del 2023, che si presentò all’allora Pala Alpitour in condizioni probabilmente peggiori, e che poi inanellò le vittorie con Olimpia Milano, Pesaro e Virtus Bologna che valsero il trofeo.
Il rebus
Brescia è alle prese con il rebus Maurice Ndour, la cui caviglia non è al meglio. L’ala-centro, tatticamente fondamentale, potrebbe comunque giocare. Magari con un minutaggio limitato, proprio come accadde contro Tortona, nella gara di ritorno, che risale allo scorso 19 gennaio (prima di ritorno, 106-98 per i piemontesi al PalaLeonessa, dopo un supplementare).

La Germani è chiamata a trovare motivazione, coesione, rabbia ed equilibrio. Equilibrio tra la condizione «benedetta» di quest’anno, ossia quella che origina dal saper giocare senza eccessiva pressione, e la giusta fame, che in competizioni come questa è fondamentale. La forza atavica che ti spinge avanti. Perché nella Final Eight ogni successo è una mezza impresa di tecnica, tattica e cuore. E ne «bastano», per così dire, tre per entrare nella storia. Nel caso della Pallacanestro Brescia, per tornarci.
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