Play off, la Germani va compatta verso Trapani

La vittoria al supplementare di sabato sera al PalaTrieste (92-88) ha consegnato alla Germani la semifinale scudetto. La seconda in due anni, la terza della propria storia. La Pallacanestro Brescia incontrerà Trapani in semifinale. Il fattore campo è in favore dei siciliani, che hanno chiuso la regular season al secondo posto (i biancoblù, invece, si sono classificati terzi). Date e orari di gara-1 e gara-2 al PalaShark erano già fissati: venerdì alle 20.45, domenica allo stesso orario. Da ieri sono ufficiali anche tutte le coordinate di gara-2: si giocherà al PalaLeonessa mercoledì 4 giugno, sempre alle 20.45. L’eventuale gara-4 si disputerebbe a Brescia venerdì 6, l’eventuale gara-5 di nuovo in Sicilia, domenica 8.
Il successo sui biancorossi giuliani proietta la squadra di Poeta in una nuova dimensione di serenità e leggerezza. Sia chiaro, uno dei tantissimi meriti del coach campano è quello di aver creato un ambiente nel quale si lavora e si gioca sul serio da inizio stagione, senza il peso dell’ansia da prestazione. Ma, nel corso di questi lunghi mesi, i momenti dei riflettori puntati addosso non sono mancati. La serie dei quarti di finale con Trieste, onestamente, era proprio uno di questi.
Classifica alla mano, Brescia era – ben più di altre volte – chiamata a vincere. Che smacco sarebbe stato uscire al primo turno dei play off dopo la stagione del record di vittorie? L’eventuale eliminazione non avrebbe cancellato il valore del percorso di questo gruppo, ma avrebbe lasciato comunque tanto amaro in bocca. Come era accaduto nel maggio del 2022, quando la prima, sfavillante Germani targata Alessandro Magro si era dovuta piegare alla Dinamo Sassari, sulla carta sfavorita.
Penultimo atto
La realtà è che Brescia è andata infinitamente oltre le aspettative. Oltre le parole ufficiali, ci sono i percepiti e i concetti espressi «a margine». Tutti i protagonisti credevano in questa Germani, pochi si immaginavano che avrebbe vissuto una stagione così. L’annata, peraltro, era cominciata alla grandissima, con tre vittorie nelle prime quattro partite di campionato. Era proseguita con la favolosa striscia autunno-invernale di sette successi consecutivi e con il primato al termine del girone d’andata. In tempi più recenti sono arrivati altri risultati di grande spessore (vengono in mente il blitz di Trento e il successo interno sulla Reyer Venezia). prima delle quattro vittorie consecutive nelle ultime quattro di stagione regolare, quando un po’ di pressione era affiorata, dato che c’era un terzo posto da difendere con i denti.
Evitata la maxi buccia di banana rappresentata da Trieste, i biancoblù tornano a essere «gli sfavoriti». Almeno sulla carta. Trapani è una corazzata che, quest’anno, può seriamente puntare allo scudetto. Ma i biancoblù tornano nel loro elemento. Quello dell’operosa leggerezza e del poco da perdere, liquido amniotico nel quale sono cresciuti i più grandi successi di questa annata. Certo, i bresciani sono provati. Ivanovic ha finito la partita di sabato zoppicando, sentendo dolore all’anca. Ma esiste anche un minimo di tempo per recuperare. E per farlo, ancora, insieme. Perché – e a Trieste lo si è visto bene – Brescia è coesa. Tutta. Da Mauro Ferrari che coinvolge nei festeggiamenti di fine gara le compagne dei giocatori, ai giocatori stessi e a Poeta. Una squadra, più di una squadra.
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