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Balotelli si allena con il Franciacorta. E sul Brescia...

L'attaccante s'allena con gli amaranto di serie D: «Penso ancora al Brescia? Perché questa domanda?»
Mario Balotelli in allenamento ad Adro con il Franciacorta - Foto New Reporter Nicoli  © www.giornaledibrescia.it
Mario Balotelli in allenamento ad Adro con il Franciacorta - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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«Pensa ancora, qualche volta, al Brescia?». «Perché mi fai questa domanda?». Un sorriso largo, enigmatico. Poi via, verso casa, lungo la A4, a bordo della Cinquecento nera. Dentro quel sorriso di Mario Balotelli ci puoi leggere la serenità di chi ha chiuso un capitolo, non solo sul campo, ma pure nella testa. Oppure il sarcasmo che sgorga da una ferita non rimarginata. Di certo, il fare sbrigativo di chi non ha voglia di parlare con qualcuno che non sia amico fidato. Come l’attaccante Alessandro Bertazzoli e il diesse Eugenio Bianchini, grazie ai quali ha trovato una nuova, temporanea, accogliente casa calcistica. Ieri, per il terzo giorno consecutivo, Mario Balotelli si è allenato ad Adro con il Franciacorta, agli ordini di Gianluca Zattarin.

Il club di serie D è la soluzione a chilometro (quasi) zero che l’attaccante ha scelto per tenersi in forma, in attesa di una chiamata dalla serie A. C’è chi dice che fosse fatta col Genoa. Poi, il calciatore stesso avrebbe deciso di evitare, per i grossi problemi di Covid in casa Grifone. Tuta e casacca. Balotelli con la tuta nera del Franciacorta, oggi, è un Grande Fratello in mezzo a volti noti (tra questi il centrocampista Davide Giorgino, con cui scherza a lungo, e l’ex Brescia Gigi Scaglia, che da alcune settimane si allena sul sintetico di fronte al municipio adrense) e i tanti giovani della rosa. I genitori di un paio di baby aggregati alla squadra fanno parte degli spettatori, oltre una decina, che seguono la sessione dal marciapiede, dietro uno dei lati corti del sintetico, sbirciando tra le maglie della rete di recinzione.

«Mio figlio dice che è immarcabile, e che ti fa uscire con i crampi». «Il mio racconta che fa sempre di testa sua, ma anche che porta sempre il sorriso». Mario è un Grande Fratello tra grandi mamme, che portano i propri ragazzi al campo e li vanno a riprendere, nell’ovattato silenzio della provincia, lontano dai riflettori. Li ha recentemente riconquistati, i riflettori, ospite del padre di tutti i reality per salutare il fratello Enock. La battutaccia alla modella Dayane Mello. Le scuse.

  • Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta
    Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta
  • Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta
    Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta
  • Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta
    Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta
  • Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta
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  • Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta
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  • Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta
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  • Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta
    Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta
  • Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta
    Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta
  • Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta
    Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta
  • Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta
    Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta
  • Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta
    Mario Balotelli in allenamento con il Franciacorta

Mario: la persona, il personaggio, e quel maledetto confine tra le due dimensioni, che resta un rompicapo. Perché non ha spiccato il volo, con quella classe? Eh, sai, ma la testa... Il Franciacorta svolge un’ora e 45 minuti di lavoro intenso. Prima il riscaldamento tra gli ostacoli. Poi la partitella con le mani, e conclusioni rigorosamente al volo nelle porticine vuote. Quindi, la sfida a numero limitato di tocchi e, infine, la partita a metà campo. Neri contro fucsia. Balotelli, così come Scaglia, indossa la casacca. «Viene da due giorni con noi, caratterizzati da attività atletiche abbastanza pesanti», racconta il diesse Bianchini. La ruggine è evidente. Ma chi in questi giorni lo sta osservando da vicino afferma che la forma fisica non è poi così male: «Può perdere ancora 3-4 chili, eppure negli ultimi periodi con le rondinelle era più rotondo».

Mario Balotelli in maglia Brescia contro il Sassuolo nel marzo scorso - Foto New Reporter Nicoli  © www.giornaledibrescia.it
Mario Balotelli in maglia Brescia contro il Sassuolo nel marzo scorso - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Dopotutto, SuperMario non sosteneva un allenamento vero e proprio con una squadra dai primi di marzo: il 9 giocò 75 minuti in Sassuolo-Brescia 3-0. Poi il lockdown, e il resto è storia. Mario pare rallentato. Comunque, appena può, cerca la porta. Spesso viene murato. «Guarda la palla, guarda la palla!», urla Zattarin a chi se lo trova davanti. «Un giocatore così aumenta in modo esponenziale la qualità dei nostri allenamenti», nota Bianchini. I fucsia perdono. Mario va a segno con un gran diagonale. Prova a pescare un jolly da 35 metri con un esterno destro liftato, che il portiere toglie dall’incrocio. «Scaglia è seguito dal Livorno. Ma sarei ben felice di tesserarlo - commenta Bianchini -. Anzi, dico di più: in un anno fuori dagli schemi come questo, se Mario accettasse...». Fantacalcio. Eppure viviamo davvero in un tempo fuori dal tempo. Un’ora negli spogliatoi. A sera già calata, Mario se ne va. «Perché questa domanda?». Rispondere a un interrogativo con un altro è un bel dribbling. Chissà che c’è, dietro a quel sorriso. E chissà quali sono i pensieri che ronzano nell’abitacolo della sua Cinquecento, sulla A4, verso casa. Ancora una volta.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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