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Balotelli: «Il razzismo fa molto male, l'Italia sia aperta»

Alla vigilia del match contro l'Olanda dice: «Essere il capitano? Sono qui per fare gol. Senza nazionale sto male»
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«Il razzismo fa molto male, dà fastidio. È ora che l'Italia diventi come tanti Paesi, più aperta, e cominci a integrare le persone che vengono da fuori».

È la riflessione di Mario Balotelli alla vigilia dell'amichevole a Torino con l'Olanda. «Essere il capitano? Sono qui per fare gol - dice -: si può essere un esempio anche senza indossare la fascia», anche se «sarebbe un bel segnale per gli immigrati africani rappresentare il mio Paese da originario africano e capitano. Il nuovo governo? Non sono ancora un politico, quando lo sarò risponderò...».

«Senza Nazionale sono stato abbastanza male, ma non credo serva parlare del passato, dobbiamo pensare al futuro». Non guarda indietro Mario Balotelli, di nuovo protagonista in azzurro dopo quattro anni.

«Quando c'era Conte non stavo benissimo, quindi giusto non convocarmi - dice l'attaccante alla vigilia dell'amichevole a Torino contro l'Olanda -. Con Ventura non ne ho idea, avevamo parlato però le sue spiegazioni non le ho capite bene e stavo facendo anche bene. Ma lui era l'allenatore quindi lo rispetto».

Balotelli è tornato anche sul suo futuro. «Perchè mi cercano all'estero? Perché Mino (Raiola, ndr) chiede tanti soldi», dice rispondendo a chi lo ha descritto come un giocatore inadeguato alle squadre di prima fascia. «Non esistono squadre più grandi della Nazionale - conclude - quindi se sono qui vuol dire che sono pronto...».

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