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Arnoux: «Troppa cattiveria in pista porta a incidenti drammatici»

Il pilota di F1 a Montichiari alla rievocazione del primo Gp d’Italia del 1921: «Nel 1979 con Villeneuve ci fu rispetto»
Rene Arnoux alla Pieve nell’incontro con la stampa prima della Rievocazione del GP d’Italia del 1921 - © www.giornaledibrescia.it
Rene Arnoux alla Pieve nell’incontro con la stampa prima della Rievocazione del GP d’Italia del 1921 - © www.giornaledibrescia.it
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Scende giocandosi in due mosse l’equilibrio - e non senza qualche fatica - dallo stretto posto di guida della Ballot 38LC del 1920 che vinse la prima edizione del Circuito di Montichiari del 1921 prima dello scippo di Monza. Ma il Rene Arnoux degli anni Settanta è ancora quello, volante di legno stretto tra le mani e grande spirito di combattente. «È una macchina fantastica, che ha un secolo di vita, con 8 cilindri, bialbero con quattro valvole per cilindro, che viaggia a 240 km all’ora. La guido solo da qualche ora e devo confessare che riesce a farti tremare i polsi nel traffico di oggi».

La partecipazione di Rene Arnoux alla rievocazione di domani, sabato e domenica a Montichiari (ieri ospite in piazza S. Maria) è un colpo gobbo del sindaco Marco Togni e del presidente dell’Hrc, Emanuele Prignacca. In gara. Il pilota francese si mostra disponibile alle domande: l’incidente fra Lewis Hamilton e Max Verstappen nel corso del GP d’Italia di F.1 a Monza domenica passa subito in primo piano sul divertimento di questa tre giorni per i 100 anni del Gran Premio d’Italia. «Si sono restituiti quanto accaduto a Daytona qualche settimana fa. Solo che allora viaggiavano a 240 all’ora, domenica invece a 70. Certo questo resterà uno degli episodi cruciali del mondiale 2021. È stata una collisione che poteva avere risvolti drammatici, visto che la Red Bull è decollata sulla Mercedes, con Hamilton che si è salvato solo grazie all’halo. Non per nulla dopo aver diffuso un nuovo video si è capito quanto elevato sia stato il rischio e che apporto fondamentale abbia fornito l'halo. Ma la cattiveria tra i due piloti ci porterà anche ad altro, vedrete...».

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La storia. Già, la cattiveria tra i piloti: «Questo non accadde nel Gp di Francia a Digione, nel 1979, quando con Gilles Villeneuve si diede corpo ad un duello serrato in cui il ferrarista canadese alla fine prevalse. Lui aveva le ruote quadrate per le frenate, io la pompa della benzina che bloccava il motore un paio di secondi in ripresa. Tra noi, entrambi di lingua francese, c’era però rispetto: eravamo amici nel paddok, nemici in corsa, ma sempre nella correttezza. Gilles sapeva che mai lo avrei toccato in staccata e io sapevo che lui non mi avrebbe mai chiuso. E così è sempre stato».

Non per nulla per la collisione Verstappen è stato ritenuto colpevole e sanzionato con 3 posti in griglia nel GP in Russia. «Ora le auto sono assolutamente sicure: abbiamo visto uscite di strada che si sono risolte solo con leggeri danni alle auto. E questa consapevolezza spesso anima maggiormente i piloti a resistere ai sorpassi degli altri concorrenti. Certamente quindi ne vedremo di belle». Nelle prossime 72 ore però sarà il rombo della magica Ballot ad incantare sulle strade del Bresciano. Con lei altre 100 auto e 20 moto anni venti.

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