Stangata per Amsellek: tre anni di squalifica

L’anno passato dalla rassegna iridata Juniores di Nairobi era arrivato il bronzo di Alexandra Almici con la 4x400, stavolta a Cali il Mondiale Under 20 non ha regalato medaglie ai colori bresciani.
L’ottavo posto di Alessia Seramondi nei 400 ostacoli è stato il miglior risultato, visto che il camuno Francesco Pernici si è fermato per due volte in batteria, sia negli 800 metri individuali sia nella 4x400. Il mezzofondista di Niardo non è stato fortunato, pagando oltremodo l’influenza che lo ha frenato alla vigilia. Il portacolori della Free Zone, quest’anno giunto al record italiano Under 20 del doppio giro di pista a 1’46”87, nella quinta delle sette batterie degli 800 è rimasto invischiato in una gara tattica. Pernici ha lanciato la progressione ai 250 metri dal traguardo, ma nella volata a cinque per ottenere i primi tre posti utili il 19enne non è stato brillante, chiudendo quarto in 1’51”07, a 8 centesimi dal passaggio del turno.
Nella batteria della 4x400 sono stati invece due i centesimi che lo hanno privato della finale: il distacco degli azzurri, terzi nella prima delle tre serie, dal Canada secondo. Pernici, smaltito il malanno che ne aveva condizionato il rendimento negli 800, ha ridotto nella seconda frazione il distacco dalla testa della gara, ma l’Italia (gli altri erano Luca Sito, Tommaso Boninti e Marco Zunino) ha portato a casa solo il decimo crono del turno con 3’08”55. «Purtroppo per due giorni ho avuto la febbre e il mio fisico ne ha risentito. Non ho potuto dare il mio meglio - spiega il camuno -. Gli intoppi possono capitare a chiunque, bisogna prenderli bene. Adesso punto ai Giochi del Mediterraneo Under 23 di settembre a Pescara».
A parte i bresciani, la serata di venerdì finalmente ha regalato alla spedizione tricolore le prime due medaglie. La livornese Rachele Mori, nipote di Fabrizio (iridato nei 400 ostacoli a Siviglia 1999), ha conquistato l’oro nel lancio del martello con una gittata a 67,21, al termine di una finale lunghissima, sospesa per quasi quattro ore a causa della pioggia. Sotto l’acqua è arrivato anche il bronzo nel salto in lungo della milanese figlia d’arte Marta Amani (la mamma è Marina Favaro), capace di passare da sesta a terza nell’ultimo turno, atterrando nella sabbia bagnata a 6.52.
Infine una notizia legata al doping, che riguarda un atleta bresciano. Tre settimane dopo la sospensione è arrivata infatti la temuta squalifica per Nesim Amsellek. Al mezzofondista di Urago d’Oglio sono stati inflitti ben tre anni di squalifica, per la violazione degli articoli 2.1 (presenza di una sostanza proibita) e 2.2 (uso o tentato uso di una sostanza proibita) del Codice sportivo antidoping.
La sanzione decorre dal 19 luglio (data del provvedimento di sospensione cautelare) e si protrarrà fino al 18 luglio 2025. Oltre l’annullamento del risultato sportivo conseguito al termine della gara in cui c’è stato il controllo (gli Assoluti di Rieti di fine giugno, dove Amsellek era salito sul podio), sono stati cancellati anche quelli successivi (i notevoli miglioramenti cronometrici sia sugli 800 sia sui 1.500) al 14 giugno, data dell’assunzione della sostanza. Quest’ultima non è stata comunicata, mentre è stato chiarito che a carico dell’atleta non ci saranno ulteriormente sanzioni economiche.
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