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Sci, Franzoni e Rossetti a Bormio e Lienz per cercare la svolta

Lo sciatore del 2001 oggi in superG fa l’esordio nella velocità mentre la ’99 in slalom per i primi punti stagionali
Marta Rossetti torna in gara nello slalom di Lienz - © www.giornaledibrescia.it
Marta Rossetti torna in gara nello slalom di Lienz - © www.giornaledibrescia.it
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L’emozione di un «nuovo» debutto per Giovanni Franzoni, la giusta tensione al fine di riemergere per Marta Rossetti. I giovani sciatori bresciani impegnati in Coppa del Mondo hanno per fine anno un’occasione impagabile: quella di trovare una svolta.

Un filo rosso lega da Bormio a Lienz i due gardesani, oggi in gara in discipline diametralmente opposte (superG e slalom) ma acccomunati dal desiderio di trovare i primi punti stagionali per poi impostare un 2022 con vista sulle Olimpiadi di Pechino. Il pensiero però non deve ossessionare troppo Franzoni e Rossetti, che in ogni caso affrontano gli ultimi impegni dell’anno con sentimenti differenti.

L’adrenalina accompagna il 2001 di Manerba a Bormio nella prima nelle discipline veloci dopo sette giganti senza qualifica alla seconda manche. Il desiderio di ritrovare il passo giusto accompagna la classe 1999 di Raffa di Puegnago dopo un avvio stagionale difficoltoso post rientro dalla rottura del crociato. La possibilità di cimentarsi nella velocità anche in Coppa del Mondo stuzzica non poco Giovanni Franzoni, il cui compito sarà comunque arduo su una pista - la Stelvio di Bormio - che non fa sconti.

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«Già nella prova di discesa effettuata lunedì mi sono reso conto di cosa ti aspetta. È una gran pista, ma è difficile, specie per uno come me che fa inizio stagione ha fatto 3 giorni di allenamento in discesa. Ma mi è servito provarla in vista dei due supergiganti (l’altro sarà domani, ndr)». Per Franzoni c’è la possibilità di entrare nei 30, cosa mai riuscita in gigante finora, visto che in superG parte pù avanti grazie anche ai recenti podi in Coppa Europa.

«La pista sarà mossa e il livello in Coppa del Mondo è diverso. Ma ci sono buone possibilità, devo solo sciare al meglio. Mi fa bene cambiare disciplina per uscire dal loop dei mancati risultati in gigante, devo solo prendere confidenza».

Ne serve anche a Marta Rossetti, mai nelle 30 in stagione tra Levi e Killington: «Ci sono troppi alti e bassi, ho avuto anche un po’ di problemi con i materiali. Pensavo di fare meno fatica al rientro, ma è andata così e bisogna voltare pagina e dare il massimo. A Lienz due anni fa ero uscita quasi subito, ma le condizioni paiono ottimali e questo è un bene».

Il crac di Peterlini - unica continua nelle 30 finora - di fatto rende Rossetti la capitana della giovane squadra di slalom: nel mirino c’è un posto per Pechino, che dipende solo da lei. «L’infortunio di Peterlini non mi mette più pressione, ma l’obiettivo al momento è sistemare la situazione. Non voglio essere la punta dello slalom in Italia, voglio andare meglio e basta: possono anche portarmi così a Pechino, ma non è ciò che voglio».

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