Il metodo Yulia Kochetova, pioniera del nuoto sincronizzato a Brescia

Erika Veschini
Ex campionessa della nazionale russa, è cresciuta con i migliori allenatori del mondo. Fondatrice della Russian School Synchro, unisce preparazione atletica, disciplina e mental coaching
Yulia Kochetova in posa con alcune delle sue atlete
Yulia Kochetova in posa con alcune delle sue atlete
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Un concentrato di grazia e forza, rigore senza rigidità: Yulia Kochetova si potrebbe definire la pioniera del nuoto sincronizzato bresciano, nato da una sua intuizione quindici anni fa e diventato oggi un movimento con numeri e risultati importanti.

La carriera sportiva

La storia sportiva dell’allenatrice russa inizia a Mosca, città natale, dove a cinque anni Yulia inizia a praticare nuoto sincronizzato, sport in cui l’allora Federazione Russa eccelle. Il suo talento la porta ben presto a vincere numerosi campionati e titoli internazionali, diventando anche atleta della nazionale russa. Pratica fino a 19 anni e appena si trasferisce in Italia, a Verona, alla prima nuotata in piscina, il suo talento viene immediatamente riconosciuto.

  • Dall'archivio della famiglia Kochetova, alcuni dei successi da agoniste
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Viene quindi chiamata ad allenare a Savona la prima società italiana di nuoto sincronizzato e anche la nazionale, ma la voglia di iniziare un progetto che rifletta maggiormente la sua filosofia la porta ad aprire quindici anni fa la Russian School Synchro a Brescia. Con il supporto della sorella Jane, anche lei atleta della nazionale russa e del presidente Giuseppe Schiano, l’avventura ha inizio alla piscina di Lamarmora.

Le sorelle Kochetova con Giuseppe Schiano - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Le sorelle Kochetova con Giuseppe Schiano - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it

Gli inizi a Brescia

«Avevamo a disposizione una sola corsia, perché praticamente nessuno in città conosceva questo sport» racconta Kochetova. «L’aspetto più difficile è stato far comprendere, in primis ai genitori, la mentalità del nostro approccio: l’allenamento non dura un’ora, ma tre o quattro, perché il nuoto sincronizzato include diverse discipline che vanno tutte parimenti allenate».

World League di Dubai 2024, Yulia Kochetova al centro
World League di Dubai 2024, Yulia Kochetova al centro

Entrando nella piscina di Mompiano, dove ora c’è il cuore del progetto agonistico della RS Synchro Brescia, si possono infatti vedere le atlete eseguire elementi di ginnastica ritmica, con attività a secco a bordo vasca e nuoto, mentre l’acrobatica viene allenata al san Filippo grazie alla collaborazione con la Forza e Costanza. Oltre che nella piscina cittadina, ci sono corsi a Provaglio e Rovato.

La stagione agonistica è agli inizi e la società punta ai campionati, dalla categoria esordienti fino agli assoluti, sia nelle discipline di squadra che individuali. La scorsa stagione le atlete della Russian School Synchro hanno vinto l’argento nella World League di Dubai e Alina Onoprienko ha vinto l’argento nel singolo.

Alina Onoprienko esercizio solo bronzo nella World League Dubai 2024
Alina Onoprienko esercizio solo bronzo nella World League Dubai 2024

«Oggi la nostra scuola conta 130 atlete, all’inizio eravamo in cinque. Ci abbiamo sempre creduto e i risultati sono arrivati. Adesso le ragazze ci dicono che non vedevano l’ora di arrivare nella nostra società, mentre agli esordi era difficile anche solo spiegare cosa fosse il nuoto sincronizzato».

Il segreto del successo

Un successo che ha un segreto semplice. «A noi piace fare le cose fatte bene, così come le ho studiate quando ero piccola, quando ho avuto la fortuna di allenarmi con i migliori allenatori del mondo» spiega Kochetova. «Lavoriamo con qualità e non solo quantità. Le nostre atlete si allenano in piscina quattro volte la settimana, contro le cinque o sei della maggior parte delle altre squadre italiane. Questo però non ci impedisce di avere ottimi risultati, perché è il metodo che conta. Questo modello consente alle ragazze di avere anche una vita sociale esterna alla piscina e concentrarsi maggiormente sullo studio» prosegue l’allenatrice.

  • Nuoto sincronizzato, alcuni momenti dello show di fine anno
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La scuola è infatti elemento cardine nella filosofia della RS Synchro Brescia. «Tutte le atlete che fanno agonismo si allenano solo il pomeriggio, per noi la scuola rimane la cosa più importante. Puoi essere atleta ma solo fino a un certo punto della vita. E dopo? Anche chi vince una medaglia d’oro alle Olimpiadi, passata l’euforia, si ritrova a fare i conti con se stesso. Se non hai investito su di te, cosa potrai avere dal futuro? Il nostro è uno sport cosiddetto minore, purtroppo non abbiamo la fortuna di poter vivere solo della nostra passione come ad esempio tennisti o calciatori. Basta un infortunio e cosa ti resta?» riflette Kochetova.

Disciplina intelligente

«Lo sport inoltre aiuta moltissimo ad organizzarsi, a impostare le proprie giornate gestendo con intelligenza le priorità. Replicare questo modello, imparato fin da piccoli, nella vita adulta è una garanzia di successo in qualsiasi campo». Ciò che conta maggiormente, al di là dei risultati raggiunti, è l’impegno, senza sprecare tempo e denaro dei genitori. «Questo cerchiamo di insegnare e fortunatamente molte nostre allenatrici sono ex atlete cresciute con noi, che hanno perfettamente chiari questi obiettivi e con cui la sintonia è massima» prosegue l’allenatrice, laureata in Relazioni pubbliche e con un master internazionale in Coaching preso durante il Covid.

  • Nuoto sincronizzato, atlete della squadra bresciana impegnate in esercizi
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«In quel periodo, quando mi sono resa conto delle difficoltà di tanti ragazzi, mi sono dedicata allo studio del mental coaching e abbiamo cambiato metodi di preparazione mentale. Fino ad allora ero inconsciamente portata a replicare il metodo con cui sono stata cresciuta, che porta sì dei risultati ma nel contempo trita la tua identità. Oggi faccio dunque molta attenzione a rispettare l’identità dell’atleta» spiega.

Le migliori società italiane, Savona e Roma, da anni collaborano con allenatori della federazione russa, perché il Paese è stato leader indiscusso per anni nel settore. Kochetova, ha un esempio a cui si ispira? «Non ho un modello da seguire, vorrei che a diventarlo fosse un domani la miglior versione di me stessa».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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