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L’Adamello Ultra Trail parla tedesco: Westenberger rimonta e vince

Sui camminamenti della Grande Guerra tanto spettacolo e non solo nella prova di 170 km
I corridori dell'ottava edizione dell'Adamello Ultra Trail - Foto Davide Ferrari © www.giornaledibrescia.it
I corridori dell'ottava edizione dell'Adamello Ultra Trail - Foto Davide Ferrari © www.giornaledibrescia.it
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L’ottava edizione dell’Adamello Ultra Trail parla tedesco, grazie all’affermazione del ventisettenne Alexander Marcel Westenberger, trionfatore in rimonta lungo i 170 chilometri della massacrante competizione camuna.

Ci sono volute più di 24 ore, ma la vittoria è stata meritatamente conquistata dal bavarese, che ha attraversato i sentieri della Città Morta, le Bocchette di Val Massa e i pendii di Val Grande, per poi giungere in solitaria a Vezza d’Oglio quando il campanile stava per battere il mezzogiorno del sabato.

Il teutonico ha coperto la distanza tra malghe, castelli, bivacchi e laghi alpini in 26 ore 23 minuti e 57 secondi, precedendo di oltre un’ora il piemontese Giulio Ornati, mentre con un distacco doppio è giunto Luca Manfredi Negri, terzo. L’atleta di Neubiberg era in ritardo a metà gara, ma nella seconda parte ha raggiunto e staccato i nomi più quotati.

Sui camminamenti della Grande Guerra, Westenberger si è esibito per la prima volta sull’ultra distanza, dopo che tra il 2021 e il 2022 aveva trionfato in tutte le gare alle quali aveva partecipato: dai 65 km della Fränkische Schweiz ai 110 km della Grossglocken. «Sono davvero contento. I panorami sono fantastici e venerdì abbiamo avuto una giornata magnifica per gustarli: la gara è difficile, bisogna semp stare concentrati». Sabato invece il bel tempo ha ceduto il passo alla pioggia e alla neve in cima.

Tra le donne netta affermazione della veneziana Alessandra Olivi, recente vincitrice della 100 Miglia del Monviso, capace di superare la concorrenza in 34h59’36”, nonostante un paio di escursioni fuori percorso dovute alla nebbia. Melissa Paganelli e Zoe Salt hanno occupato gli altri due gradini del podio a notevole distanza.

Nella competizione intermedia, sui 90 chilometri, in campo maschile si è imposto lo svizzero Walter Manser, già vincitore su questo format l’anno scorso. Il rossocrociato ha abbassato il proprio record di oltre 10 minuti, bloccando le lancette a 11h39’32” e mettendosi alle spalle sotto l’arco di Vezza d’Oglio il genovese Alberto Canessa (12h55’29”) e il piemontese Michael Dola (12h59’11”). Nella prova femminile la più brava è stata la lecchese Francesca Crippa con 15h31’04”. La venticinquenne è partita in maniera tranquilla, per poi superare Martina Tognin (16h18’06”) e la quarantottenne di Monno, Patrizia Passeri (16h53’33”), già terza pure nel 2021.

Infine nella prova breve sui 35 chilometri, scattata da Monno con quasi 300 partecipanti sui 700 complessivi, il veronese Mirko Marchi ha vinto in 3h35’22” davanti al camuno (è originario di Darfo ma da sei anni vive a Singapore) Alessandro Sherpa Rizzetto Chini (3h37’05”) e al trentino Daniel Degasperi (3h41’51). Se il vincitore maschile è una novità, nella sfida in rosa la valtellinese Raffaella Rossi ha difeso il titolo conquistato dodici mesi fa in 4h17’11”.

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