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L’An Brescia nella bolla sperando di andare sabato a Ortigia

Dopo il caso Covid se i tamponi molecolari saranno negativi, la squadra andrà in trasferta in Sicilia
La piscina di Mompiano rimasta vuota per il caso Covid all’An
La piscina di Mompiano rimasta vuota per il caso Covid all’An
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Allenamenti in bolla per l’An Brescia che ha cominciato la quarantena fiduciaria in modalità straordinaria da ieri. Come successo nella scorsa stagione, durante una delle tre quarantene a cui la squadra si era dovuta sottoporre, la società ha richiesto all’Ats la possibilità di permettere ai giocatori negativi di continuare ad effettuare gli allenamenti in condizione protetta. Una seduta al giorno, in orari rigidi e prefissati, con percorso obbligatorio casa-piscina.

La struttura nella quale il gruppo si allenerà in questi giorni è quella di Lamarmora, perché consente la possibilità che il gruppo occupi un posto riservato, senza altre persone, e perché ha un ingresso ed un’uscita che può essere riservata solo ai giocatori. I quali - escluso il contagiato - hanno effettuato un tampone rapido domenica mattina e tutti sono risultati negativi. Ne rifaranno un altro anche oggi 7 dicembre, mentre giovedì 9 si sottoporranno al molecolare: se ancora il riscontro fosse negativo, l’An potrebbe partiere per la Sicilia e giocare il match di sabato contro Ortigia. La quarantena fiduciaria, infatti, dura sette giorni e scadrebbe venerdì. Il giocatore positivo invece sarà in isolamento per 10 giorni fino al 12 dicembre, quando si sottoporrà ad un tampone molecolare.

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Se risultasse negativo,potrà raggiungere l’indomani il resto del gruppo a Belgrado, dove l’An martedì 14 dicembre giocherà la quinta partita del girone di Champions League. «È una situazione complicata che abbiamo già vissuto la scorsa stagione - ammette il presidente Andrea Malchiodi - . Sono giorni che pesano mentalmente e anche fisicamente, ma altro non si può fare. Il protocollo della Federazione, diversamente da quello utilizzato in altri sport, prevede questo: anche con un solo contagiato anche il resto del gruppo si deve fermare. È un rischio perché a queste condizioni, se la situazione peggiorasse, potremmo anche non riuscire a finire le competizioni: quest’anno, diversamente da quanto successo lo scorso anno, i campionati e le coppe hanno ripreso le formule pre-Covid con calendari lunghi. Non ci sono tante finestre nelle quali inserire i recuperi delle partite sospese. Speriamo non ce ne sia più bisogno».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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