Jacobs a Lodz strizza l’occhio al cronometro

Come si dice in questi casi, il cronometro passa in secondo piano. Ma Marcell Jacobs strizza comunque l’occhio all’orologio nel meeting di Lodz in cui fa l’esordio stagionale sui 60 metri: resterà al di sopra o al di sotto della soglia dei 6’’50? La risposta arriverà questo pomeriggio, con il debutto del plurimedagliato sprinter desenzanese in diretta tv: alle 17.10 primo turno su RaiSport, alle 18.35 la finale su Rai2 per una prima molto attesa, non solo dal mondo dell’atletica.
Del resto negli ultimi due anni Marcell Jacobs è stato l’alfiere di una disciplina tornata ai fasti d’un tempo. Dall’Euroindoor di Torun al capolavoro olimpico di Tokyo con il doppio oro, dal Mondiale al coperto di Belgrado all’Europeo di Monaco nel 2022, negli ultimi due anni Jacobs ha riscritto la storia dell’atletica azzurra. Per questo anche un semplice meeting indoor come quello di Lodz diventa un appuntamento da circoletto rosso. A prescindere dal tempo che il ventottenne velocista gardesano stamperà.
Nel mese di ritiro invernale a Dubai, si dice che il cronometro non sia stato un’ossessione, ma il lavoro svolto negli Emirati è stato di estrema qualità, per questo c’è gran fiducia per la prima parte della stagione di Jacobs. Al coperto il campione olimpico dei 100 è stato capace di correre in 6’’41 sui 60 metri, ottenendo il record continentale nel marzo scorso assieme all’oro mondiale a Belgrado. Ma quale era stata la progressione dei tempi un anno fa? Dodici mesi fa esatti, Jacobs esordì a Berlino in 6’’57 arrivando poi a 6’’51 in finale. Stesso tempo della semifinale a Lodz una settimana più tardi, quando poi vinse in 6’’49. A Lievin fu quasi in fotocopia 6’’53-6’’51, agli Assoluti di Ancona bastò fare 6’’57 e poi 6’’55, mentre a Belgrado nella «prova generale» corse una sola volta in 6’’56. Ai Mondiali però fece bingo. Ora partirà sotto 6’’50?
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